venerdì 12 marzo 2010

Soffierà ancora quel vento?


L'inquietudine che mi accompagna è talmente densa, che mi scorre addosso come se fosse miele. Stessa consistenza nessuna dolcezza.
La mia vista sta cambiando.
Per l'ennesima volta.
L'ennesimo cambiamento, l'ennesima inquietudine, e l'ennesimo odio per le cose che mutano.
La mia non è vita... no il mio è un rituale quotidiano.
Io amo i miei riti e la mia "noiosità quotidiana" . Non sono fatta per i cambiamenti, mio malgrado, sono di fronte ad uno di essi. Il primo di molti, per altro.
Ho risposto a quell'annuncio su Portaportese, così, quasi per dire che l'avevo fatto.
La sera stessa mi chiamano per fissare un colloquio. Questo accadeva mercoledì... il colloquio l'ho fatto questa mattina alle 10:00 e lunedì comincio un nuovo lavoro.
Mi si aprono migliaia di nuove porte.
Fantastico...sarei pazza a lamentarmi di una cosa del genere di questi tempi; infatti non mi lamento.
Non mi lamento assolutamente. Non mi lamento, ma penso.
Penso alle porte che questa novità scardinerà. Alle mie porte mentali.
E' un lavoro per il quale non devo dire grazie a nessuno. Ma davvero a NESSUNO!
I pochi neuroni ancora pensanti sono ubriachi di autostima, gli altri sono spaventati.
Sanno che cambiare lavoro non è il vero problema, sanno che è solo un dettaglio, sanno che è solo il mezzo per aprire porte nuove, che non so dove mi porteranno.
Io non cambio...io sconvolgo.
E' questo a farmi paura.
Non cambio mai nulla, se succede, il cambiamento è talmente tanto esteso, talmente radicale che l'esplosione investe chiunque mi stia intorno.
I mie cambiamenti non riguardano solo me..mai. Io cambio la mia esistenza e quella degli altri.
E' questo a farmi paura.
Certe volte sono cambiata talmente tanto che nemmeno mia madre avrebbe saputo riconoscermi.
Ho soffiato via luoghi, abitudini, ricordi e persone in un solo istante.
Ho semplicemente detto " bene...tutte queste cose sono archiviate" stop.
Pur amandole profondamente le ho spazzate via in meno di un nano secondo.
Ha tirato un forte vento e all'improvviso non c'era più nulla.
Solo dopo anni sono andata a cercare alcune di quelle cose volate via.
Ci ho messo anni per ritrovarle e riportarle al mio fianco. Anni e un sacco di malinconia.
Ed ora? spazzerò nuovamente via, la mia intera esistenza? soffierà ancora quel vento caldo e prepotente che tutto cancella? si salverà qualcuno questa volta?
E' questo a farmi paura.
Ecco perché odio i cambiamenti.
Sono assoluti e totalitari, senza mezze misure.

Fanculo mi è pure venuto mal di testa.

Foto: Salento (lu sole, lu mare, lu ventu)

5 commenti:

Mr.Henri ha detto...

Grande Odeline, alla fine "chi cerca trova" come si dice, a volte fa male ma è necessario.
In effetti succede spesso che quando si chiude un lavoro o se ne inizia un'altro si perde contatto con tutto e con tutti, forse è un meccanismo naturale di "liberazione" alla fine odiamo un pò quella che è stata la vecchia quotidianità ma automaticamente ne creiamo una nuova, questo non credo che sia un male.

Ti faccio i migliori auguri per il nuovo lavoro ;)

a presto
mr.henri

Anonimo ha detto...

sono orgogliosa di te amore di mutti, so che alla fine ricambierai nuovamente tutta la tua vita ma sappi che i cambiamenti sono crescita, quasi mai sono indolori o facili, ma proprio per questo insegnano e poi.....se nessuno avesse mai cambiato qualcosa saremmo ancora all'età della pietra!!!
un grosso abbraccio

evita*°** ha detto...

Che dire? Ti mando un abbraccio virtuale!

AndreA ha detto...

In bocca al lupo! ;))

Un abbraccio! :)

Odeline ha detto...

Grazie, grazie a tutti :)

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