domenica 21 dicembre 2008

Nonna è proprio una nonna

L'ho chiamata l'altro giorno e non c'era.
Riprovo e riprovo...zero assoluto.
Aspetto la sera e richiamo.
Finalmente mi risponde.
-Ma dove sei stata tutto il giorno?-
-Nina che domande mi fai? ero dalla pettinatrice no?!-
Come ho fatto a non pensarci...le nonne vanno tutte dalla pettinatrice per le feste.
Eh sì perché lei è proprio una nonna, una donna d'altri tempi. Una di quelle donne che ancora si vestono bene per i giorni di festa; una di quelle donne che la domenica tira fuori il cappotto bello per andare a fare due passi.
Io manco ce l'ho il cappotto per la festa. Io ne ho uno che metto sempre sia per il lavoro che per la festa...perché occupare posto nell'armadio???
-E tu Nina mica verrai descarpentà (spettinata) a Natale??-
E qui dimostro quanto sono avanti...quanto conosca bene la vecchia!
-No nonna figurati vado proprio domani ad aggiustarmi i capelli-
-Ah brava! Mi raccomando Nina, vestiti bene, che se ti vedo disordinata a Natale ti do un culp in testa!-
-Si si certo nonna, ma prima mi devi prendere...!-
E scoppia a ridere con quella sua voce vecchia, da signora d'altri tempi.


Domani partirò per Torino. Non ci sarò per qualche giorno, così approfitto per augurare a tutti un felice Natale, pieno di tutte le cose che desiderate davvero.

martedì 9 dicembre 2008

Un canto solo per me


Un sabato come tanti.
Gironzolavo per Anguillara tra una commissione ed un altra.
Mi stufo e decido di mollare gli impegni. Che se ne stiano lì, ad annoiare qualcun' altro.
Prendo una viuzza del paese antico , non sapendo assolutamente dove mi avrebbe portata.
Era una vita che non mi perdevo.
La strada è stretta ed in salita. Ad un certo punto mi ritrovi in mezzo ad una piazzetta, che sembra uscita da una cartolina d'altri tempi.
Alla destra un cancello di ferro battuto, accostato. Lo fisso e esito un attimo prima di aprirlo.
Mi addentro in un bel giardino tutto curato al centro del quale , emerge un torrione.
Chissà perché mi viene spontaneo avvicinarmi e abbassare la maniglia dell'antico portone.
Mi affaccio su un piccolo ingresso, chiuso da due tendoni rossi.
Cerco di mettere a fuoco quello che intravedo dalla fessura dei tendoni.
E' questione di un attimo.
Il piano prende vita e la voce si alza. Mi avvolge facendomi venire la pelle d'oca.
Mi vergogno, di aver invaso un attimo così intimo.
Mi giro, faccio per scappare via , ma dall'altra stanza mi intravedono.

-"No, non se ne vada! "
Oddio... ecco che la mia curiosità mi farà cazziare...
-"La prego signorina, resti con noi, abbiamo bisogno di uno spettatore" ,il sorriso gentile ed educato accompagna l'insolita richiesta.
Mi vergogno come un cane, e balbetto una serie di insensate scuse.
-"si sieda con noi, se il suo tempo glielo concede"
E questo da dove esce..dal secolo scorso??
Accetto l'invito.
Mi siedo su una panchina in un angolo della stanza, poco lontano dal piano.
Lei , una ragazza che avrà avuto vent'anni , mi guarda mi sorride e si rivolge al suo pianista.
-"Forza cara, fatti sentire dalla signorina, impegnati per lei"
Spengo al volo in cellulare; mi ci manca solo che squilli.
Tolgo il berretto, i guanti e mi mettono comoda, nonostante mi accompagni un certo disagio.
Lui attacca una melodia che,data la mia ignoranza, non riconosco.
Alza la mano con una leggerezza impressionante.
Un colpo veloce e lei attacca.
Ha una voce meravigliosa.
Gli acuti mi percorrono la schiena facendomi venire la pelle d'oca, le note basse sembra che mi entrino nello stomaco.
Lui mi osserva, mi sorride, suona e guida lei. Lei non mi guarda, si limita a cantare per me.

Quando termina la sua esecuzione potrebbe essere passato un secondo, o un anno. Non avrei saputo dirlo con precisione, era come se il tempo si fosse fermato.Cristallizzato da quell'attimo di pura estasi.

Esco dal quel misterioso posto, felice di essermi persa e poi magicamente ritrovata.

domenica 23 novembre 2008

Tre salse, un antipasto e un premio



Ieri sera ho ricambiato l'invito a cena di una coppia di amici e ho deciso di dare un'impronta piemontese a tutta la cena.
Premetto che trovare le carni per il bollito misto piemontese, qui a Roma è decisamente difficile , quindi mi sono dovuta accontentare...un bel pezzo di ossobuco, un pezzo di muscolo e del pollo.

Ovviamente non c'è bollito che si rispetti che non sia accompagnato da un po' di salasine.
Ho deciso di preparare il classico bagnetto verde, quello rosso e la maionese.

Bagnetto rosso

-1 Kg di pomodori ben maturi, oppure pelati in scatola Grammi 800

-2 spicchi d’aglio

-1 cipolla

-1 cucchiaino di senape piccante

-4 cucchiai d’olio di oliva

-1 cucchiaio di aceto rosso

-3 cucchiai di zucchero

- sale e pepe

Far bollire in pentola, in non molta acqua salata, i pomodori con aglio e cipolla, tutti quanti già tritati insieme. Al bollore unite l’aceto, lo zucchero, un pizzico di sale. Coprire e lasciar cuocere per circa 2 ore (un po' meno se si tratta di pomodori pelati).

Passare la salsa al setaccio, rimettere sul fornello e mescolare per il tempo necessario affinché la salsa raggiunga una certa densità.

A questo punto unirvi la senape, mescolare e lasciare raffreddare.

Può anche essere conservata in vasetti in vetro a chiusura ermetica per qualche tempo (versandovi sopra un filo d’olio)

Bagnetto verde (adatta anche per le uova sode o in camicia)

-1 filetto di acciuga dissalata

-1 panino (mollica)

-1 spicchio di aglio

-1 manciata di prezzemolo

-olio di oliva (quanto basta)

-1 cucchiaio di aceto

-1 pugno di capperi

-sale e pepe

Tritate finemente l’aglio con l’acciuga, i capperi ed il prezzemolo. Unirvi la mollica di pane inzuppata nell’aceto e strizzata. Versare un po’ d’olio, aggiungere sale e pepe, mescolare ed amalgamare il tutto.

Maionese

-1 rosso d'uovo + 1 uovo intero (la ricetta originale vorrebbe due tuorli, ma io trovo che venga più leggera e digeribile con un tuorlo ed un uovo intero)

-olio di semi q.b.

- mezzo limone

-sale q.b.

Mettere in un ciotola il tuorlo e l'uovo intero, sbatterli bene con una frusta elettrica.

Quando avrò un aspetto spumoso cominciare ad aggiungere l'olio di semi (mi raccomando versarlo piano piano, a filo).Quando avrà un aspetto più solito, mettete poco per volta il succo del limone. Continuate a lavorare il composto e se vedete che diventa più liquida aggiungere ancora olio. Sarà pronta quando avrà un aspetto morbido e cremoso.

Uova ripiene

-uova

- prezzemolo

-sale

-tonno

-olio d'oliva

-pepe

Far bollire le uova fino a che non saranno diventate sode. Lasciarle raffreddare, sgusciarle e tagliarle di due per il lato lungo.

Prelevare i tuorli e metterli in una ciotolina con il tonno, il prezzemolo tritato, il sale ed il pepe. Mescolare il tutto molto bene, fino ad ottenere un impasto omogeneo. Aggiungere olio per amalgamare il tutto.

Riempire i bianchi dell'uovo con l'impasto e servire.


Infine..il premio!

Ho ricevuto il premio "Criceto Goloso" dalla mitica Roxy perchè , come dice lei stessa:" le sue ricette mi piacciono sempre molto, si vede la passione con cui le realizza!"

Il premio "Criceto Goloso" è un riconoscimento di golosità e ghiottoneria per cui va assegnato a tutti quei blogs, le cui foto e i cui contenuti trasmettono al meglio questo messaggio.Chi riceve il premio dovrà a sua volta nominare almeno altri 5 blogs spiegando il motivo per cui si assegna il premio ed esibire il logo creato da Laura

Quindi ringrazio per questa bella sorpresa e lo rigiro a mia volta ai blog più golosi che conosco!

-Manu e Silvia perchè fanno un sacco di cose sfizziose

-Alessandra perchè posta poche ricette..ma sempre magnifiche

-3MY78 perchè i suoi argomenti sono sempre interessanti, anche se non proprio golosi (nel senso stretto del termine)

-Martanao perchè è davvero un favoloso cuoco!

-Camomilla perchè le sue ricette sono sempre spettacolari

-Arietta perchè è un perenne attentato alla mia gola




BuzzParadise e i suoi eventi


Qualche settimana, dagli amici di BuzzParadise, fa ho ricevuto un piacevole invito a partecipare alla presentazione di un nuovo prodotto della RoC.
Ahimè non sono potuta andare alla presentazione (che si teneva a Milano), ma mi hanno comunque inviato il Buzz-Kit.
In pratica mi hanno inviato una crema ; non una crema qualunque...bensì un'antirughe. E manco un antirughe banale; no, no, un antirughe di quelli seri, ovvero:Roc Retin-OX Rides Filler.
Un trattamento cosmetico che unisce Retinolo e acido Jalurolico e che, grazie a questi due componenti, ha un effetto volumizzante e riempitivo.
Ovviamente non potevo non provarlo e dopo averlo fatto ho deciso che sarebbe stato un bellissimo regalo per la mia mamma; in fondo...ad una certa età madre natura va incoraggiata eh!
La texture è molto gradevole, si assorbe velocemente ed è anche una buona base per il trucco. In più altra nota positiva è un prodotto adatto sia come crema da giorno che come crema da notte, quindi decisamente pratico.
E' possibile trovarlo da questo mese in farmacia al costo di 43,00€ per il tubetto da 30 ml.



lunedì 17 novembre 2008

007 Quantun of Salace


Premetto di non essere un'appassionata del James Bond vecchio stampo, tanto per intenderci...quello che da una biro lanciava missili, quindi questo cambio di stile a me non dispiace.
Abbiamo nuovamente uno 007 dinamico, manesco, che addirittura sanguina e si strappa la giacca dello smoking; insomma un personaggio molto vicino a Jeson Bourne .
L'inseguimento con l'Aston Martin sulla Gardesana è spettacolare e da cardiopalmo, visto come lui riduce quella meravigliosa auto...ciò nonostante non batte l'inseguimento con la Mini Minor presente in The Bourne Identity (tanto per rimanere in tema con il paragone).
In ogni caso scorre veloce e decisamente gradito. Da vedere.

domenica 16 novembre 2008

Antica torta di pane e frutta secca delle valli occitane



Per la sfida di Natale ho deciso di proporre una torta antica della tradizione delle valli occitane.
Le valli occitane (in occitano Valadas occitanas) del Piemonte sono una serie di vallate alpine poste in territorio italiano, ma di cultura e lingua provenzale, comprese nelle province di Torino e Cuneo.

Non è una torta "sfarzosa" bella o decorata anzi...è un torta rustica e definita "povera" perché preparata con quelli che erano gli avanzi delle feste.
La mia scelta è stata dettata dal fatto che volevo rendere omaggio alla mia regione e ad una antica ricetta della tradizione piemontese che sta rischiando di finire nel dimenticatoio.


Ingredienti per 4 persone

-150 g di pane raffermo
-1/2 l. di latte
-3 uova
-50 g. di burro
-100 g. di zucchero
-50 g. di uvetta
- 3-4 fichi secchi
-100 g. di nocciole
-100 g. di noci
- 1 pera
- 80 g. di zucchero per il caramello

Tagliare a pezzi il pane e metterlo in una ciotola. Versateci sopra il latte tiepido e lasciate ammorbidire per circa un'ora, quindi strizzatelo con le mani per disfarlo.
Unite lo zucchero, il burro fuso, le uova intere e mescolate. Unite l'uvetta e i fichi secchi tagliati a pezzettini, la pera sbucciata e tagliata anch'essa a dadini, nocciole e noci grossolanamente triturate. Mescolate bene.
Scaldate lo zucchero per il caramello in un padellino a fuoco medio fino a quando vedrete che cambia colore. Non lasciate che diventi troppo scuro altrimenti poi sarà amaro.
Caramellate il fondo di una teglia, poi lasciate che si solidifichi per qualche minuto. Aggiungete l'impasto e ponete la torta in forno preriscaldato a 180° per mezz'ora.
Una volta cotta , lasciatela intiepidire, poi rovesciate la teglia su un piatto e servite.

giovedì 13 novembre 2008

Auguratemi in bocca al lupo

Ricette di Natale


Sono stata invitata dagli amici di Giallo zafferano a partecipare ad una golosissima sfida di Natale...secondo voi potevo rinunciare???
Decisamente no!
Quindi auguratemi in bocca al lupo e speriamo in bene!
Ah già che ci sono...questo dolce (che devo ancora preparare e soprattuto..ideare) lo dedico a Lucagel per il suo compleanno...che in realtà non so assolutamente quando sia e lo dedico anche a tutti voi che mi leggete, che vi fate leggere, che assecondate le mie follie quotidiane e che con molta pazienza, mi sopportate!

I vincitori si sapranno alla fine di questo mese, ma io vi terrò ovviamente aggiornatissimi!

mercoledì 12 novembre 2008

Premio dolcezza







Oggi (grazie ad una delle mie torte) ho ricevuto, del tutto inaspettatamente, da Evita un premio che sento proprio mio; per questo lo accetto più che volentieri e mi impegno a distribuirlo a mia volta!


Regolamento
  • Preleva il premio facendo "copia e incolla" del codice html, che trovi a questo link, e inseriscilo nel tuo blog.
  • Scrivi un post linkando il blog che ti ha consegnato la targa come simbolo di gratitudine.
  • Crea un link anche a questa pagina (http://dolce-memole.blogspot.com/2008/11/premio-dolcezza.html) per permettere ai premiati di leggere il regolamento e prelevare il premio.
  • Per poter ritirare la targa devi premiare almeno sette blog.
  • Se vuoi indica la motivazione per cui consegni la targa ai blog premiati.
  • In seguito puoi, in qualunque momento, assegnare il premio ad altri blog.

Io lo vorrei rigirare ai bloggatori più dolci!

- Mutti ,perchè...beh perchè è lei
-Roxy, perchè condivide una passione per la cucina e perchè spesso mi ispira
-Alessandra, perchè ad essere dolce è il suo animo
-Passaggi Silenziosi perchè è più simile a me di quanto potrebbe sembrare
-Gallina vecchia perchè lei mi consiglia sempre bei libri
-Sisifo, perchè direttamente sulla fiducia ha assegnato per prima dei premi ad Odeline
-Lucagel, perchè le sue parole toccano sempre il cuore
-Mr Henri, perchè è stato uno dei mie primi lettori

lunedì 10 novembre 2008

Torta fondente di cioccolato e pere


Oh dunque , sabato sera ho avuto un piacevole invito da due amici conosciuti sul treno. Ancora non ho ben capito come sia cominciata. Il fatto è, che le persone sono abituali. Ti affezioni ai piccoli gesti, alle abitudine..anche a quelle più stupide. Finisci per sederti sempre snello stesso vagone e sullo stesso posto.
Probabilmente è cominciata così.
Solito vagone, soliti posti, soliti ritardi, solite soppressioni. E' cominciata con un "buongiorno" ed è probabilmente proseguita con un "se volete c'è posto qui". Fatto sta che sabato sera cenavamo tutti attorno allo stesso tavolo. Per l'occasione ho preparato una dolce che avesse del cioccolato , visto che questo era il desiderio espresso.
Per non sbagliare sono andata a sbirciare il blog più dolce di tutta la rete ovvero quello di , Nightfairy avrei scovato la ricetta che faceva per me. Stavo scorrendo il suo sommario e al momento di leggere "fondente alle pere" mi è venuta l'ispirazione quindi...non mi è restato che prepararlo.
Io ho apportato solo una modifica e al posto delle pere sciroppate, ho messo pere fresche marinate nel vino bianco per almeno un ora.

Per la base
120 g. di burro
80 g. di zucchero
20 g. di mandorle
1 bustina di vanillina
1 tuorlo
170 g. di farina
1 cucchiaio di cacao

Per la farcia
1 barattolo di pere sciroppate (oppure tre pere grosse)
300 g. di cioccolato fondente
5 uova
50 g. di burro
4 cucchiai di zucchero

Per la pasta: in una ciotola, mescolate la farina, le mandorle ridotte in polvere, lo zucchero, il cacao, la vanillina, fate la fontana e unitevi il tuorlo e il burro precedentemente ammorbidito, quindi impastate per amalgamare gli ingredienti.
Stendete la pasta e rivestite una tortiera di 24cm. di diametro, ponete in frigorifero a riposare per 30 minuti. Coprite con carta da forno e legumi secchi e cuocete a 180° per 20 minuti.

Per la farcia: fondete il cioccolato con il burro a bagnomaria, sbattete fino a renderli leggermente spumosi i tuorli con lo zucchero; montate gli albumi a neve e incorporateli al composto.

Disponete le pere a spicchi (se avete scelto di mettere le pere fresche ricordatevi di marinarle per circa un'ora nel vino bianco) sul fondo della crostata, versate la crema di cioccolato e livellate con un cucchiaio. Cuocete a 180° per 15 minuti, sfornate e lasciate raffreddare. Spolverare con un misto di cacao in polvere e zucchero a velo.



Ahimè, non ho foto di una fetta in particolare scusate; potete comunque vederla sul blog dal quale ho tratto la ricetta

venerdì 7 novembre 2008

Mai andare in piscina il giovedì!


Nella mia vita due cose mi perseguitano, il sonno e la fame. In quel preciso istante le stavo provando entrambe.
Non era serata, lo sapevo, lo intuivo. Eppure mi sono sforzata e sono andata in piscina ,in un giorno a me non abituale. Non ci vado mai di giovedì.
Non ci vado di giovedì , e nemmeno di lunedì.
Io, ho i miei riti.
Ci vado il venerdì; perchè è l'ultimo giorno della settimana, perchè l'acqua e l'unica cosa che mi rilassa e mi prepara al fine settimana che si avvicina.
Ci vado il venerdì, perchè c'è poca gente e mi posso godere in santa pace il mio mondo.
Non ci metto mai fretta. Non mi interessa l'esercizio fisico. Lo faccio per il puro piacere di ritrovare me stessa (certo, non è il massimo farlo in una piscina con la gente attorno; probabilmente se fossi in qualche angolo del pianeta, completamente deserto, in ammollo in acque naturali , calde ed inesplorate, otterrei risultati migliori..però mi tocca accontentarmi, di quel che passa il convento).
Non vado di fretta, non vado il giovedì e soprattutto non vado se c'è l'acquagym!

Ieri ho fatto un' eccezione. Questa sera ho ospiti a cena e, piuttosto che rinunciare, sono scesa ad un compromesso.
Potevo risparmiarmelo.Decisamente.
Esco dallo spogliatoio affamata e assonnata. Mi dirigo verso l'appendino che sfoggia una fila continua di accappatoi colorati. Blu, rosso, bianco, nero, ciclamino e ancora blu, bi-color...ummmh troppi. Non erano mai così tanti.
Mi giro lentamente, come se non volessi vedere quello che sapevo perfettamente di trovare.
La pancia brontola rumorosamente.

Mi avvicino ad uno degli istruttori..."scusa ma qual'è la corsia del nuoto libero?"
La mia espressione doveva essere piuttosto palese, tant'è che l'istruttore mi guarda, sospira e mi dice "eeehh lo so...il lunedì e il giovedì è sempre così...mi spiace c'è solo la corsia n. 3!"
Oh santa Cleopatra...saranno stati almeno in 9!
Impreco silenziosamente e mi avvicino alla corsia n. 3
Mi siedo sul bordo, sistemo la cuffia, metto gli occhialetti e guardo in direzione dello spogliatoio maschile che mi stava di fronte. Altri tre ragazzi stavano per entrare nella corsia già stra piena.
Non ci penso. Entro in acqua e comincio a fare la prima vasca.
Arrivo al fondo e torno indietro.
Li conto, anzi ci conto...14.
Eravamo 14 poveri tapini del nuoto libero, ammassati in una sola misera corsia, perchè l'acquagym ne occupava ben 4 e una era dedicata al corso di nuoto per principianti.

Decisamente non era serata. Avrei dovuto ascoltare il mio stomaco, che imprecava ancora più di me, e le mie palpebre che a stento stavano su.
Tento una seconda vasca. Sono costretta a fermarmi a metà e quello dietro di me, mi sbatte accidentalmente contro.
-"scusa , scusa, ma c'è traffico questa sera"
-"troppo" mi limito a rispondere.

No, non potevo trovarci nulla di rigenerante in una serata così.
Esco dopo pochissimi minuti, con lo stomaco che urlava vendetta.
Se non altro mi restava la prospettiva di un'abbondante cena e un bel sonno.

giovedì 30 ottobre 2008

In principio era..la vellutata di zucca


poi è diventata una minestra di riso e zucca.

Questa sera, dopo giorni che meditavo di rifare la vellutata di zucca, mi sono decisa ad apportare una modifica.
In pratica ho aggiunto del riso, che ne ha modificato la consistenza e la corposità.
Modifica, decisamente ben riuscita ed apprezzabile, tanto che mi sento di consigliarla a tutti.
La ricetta è quella per la vellutata classica, con solo l'aggiunta del riso.

Ingredienti (per 3/4 persone):
-1 patata
-400g. di zucca pulita
-1 scalogno(o porro)
- 3/4 pugni di riso
- sale grosso quanto basta

Procedimento
Tagliare a cubetti sia la patata che la zucca. Trasferire tutto in una pentola dai bordi alti ed aggiungere acqua fino a coprire le verdure (non annegatele mi raccomando, l'acqua deve superare di poco le verdure). Salare e far cuocere fino a che i pezzi di patate e di zucca non saranno morbidi (20 minuti circa).
Frullare il tutto con un frullatore ad immersione e mettere il riso.
Rimettere sul fuoco fino a quando il riso non sarà cotto.
Servire calda

Ricettina facile, facile adatta agli amanti delle minestre e zuppe (Lucagel è tutta per te!)

venerdì 24 ottobre 2008

Torta autunnale di mele ed uva


Stavo per preparare la mia solita crostata di mele, quando mi è caduto l'occhio sul goloso sito di Roxy e sul suo invitante Cake d'uva.
L'esperimento mi è subito saltato al naso. Perchè non provare un nuovo connubio tra mele ed uva? Perchè non fare una sorta di mix fra le due ricette?
In fondo entrambi i gusti potrebbero sposarsi bene con questo impasto tradizionale.
Così nasce questa torta che non è una torta di mele, non è un plum-cake e non è nemmeno una torta d'uva...ma bensì una torta autunnale di mele ed uva!
Oltre a questa nuova ricetta, troverete anche quella della classica della torta di mele.

Ingredienti
-250 gr di farina
-un grappolo(circa 150-200 gr) di uva
-1 mela grande (o 2 se sono piccoline)
-150gr di zucchero
-150 gr di burro
-3 uova
-1 bustina di lievito in polvere
-un pizzico di sale
-latte q.b


Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente per una decina di minuti.
Trasferitelo in una terrina con lo zucchero e lavorateli fino a quando non otterrete un composto morbido, omogeneo e dall'aria spumosa.
Aggiungete le uova, una alla volta, e mescolate bene fino ad amalgamare il tutto.
Aggiungete la farina, un pizzichino di sale, la bustina di lievito, il latte sufficiente per ammorbidire tutto l'impasto, la mela spelata e fatta a cubetti ed infine l'uva (precedentemente lavata e privata dei semini).
Amalgamate bene per eliminare tutti i grumi, e trasferire il tutto in uno stampo da plum-cake (qualsiasi stampo non molto grande va benissimo).
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 60 minuti circa (controllate sempre con lo stecchino).
Sfornate il dolce e quando si sarà raffreddato, se vi piace, spolveratelo di zucchero a velo.

E' una torta semplice, molto tradizionale, che io definisco come "torta della nonna". Un sapore delicato, tradizionale e "di casa".
Perfetta per la colazione e ottima con il tea del pomeriggio.


Torta di mele Ingredienti

-200g di zucchero
-150g di margarina (meglio usare il burro)
-3 uova
-300 g di farina
-1 bustina di lievito
-1 limone
-4 mele (preferite le mele Renette)

Mescolate in una terrina il burro e lo zucchero e lavorateli fino a quando non otterrete un composto morbido, omogeneo e dall'aria spumosa.
Aggiungete le uova, una alla volta, e mescolate bene fino ad amalgamare il tutto.
Aggiungete la farina, la bustina di lievito, la buccia del limone grattugiata (solo la parte gialla )e 3 mele a pezzetti.
Imburrare ed infarinate uno stampo e trasferiteci l'impasto. Guarnitelo con la mela avanzata e infornate a 180° per 1 ora e 30 minuti (controllate SEMPRE con lo stecchino).
Lasciar freddare e gustatela!

Un ennesima lezione di vita

Questa volta non mi è arrivata da una nonna che adoro; non mi è arrivata nemmeno da una calorosa amicizia.
No, mi è arrivata da un perfetto sconosciuto. Un signore, sulla sessantina, con un italiano sconclusionato e un magnifico sorriso. Un signore di colore , con una dignità ineguagliabile.
Stavo per scendere dal treno. Ero praticamente semi appisolata sui gradini, in attesa che terminasse la sua corsa e lui era lì, poco lontano dalle porte, che si appoggiava ad un ombrello.
Mi giro e lo vedo guardare un possibile orizzonte. Non guardava nessuno e nulla in particolare.
Semplicemente sorrideva.
Si gira, incrociamo lo sguardo e sorride. Sorride ad un estranea con moltissima cortesia.
"ehhh sì, si è stanchi a quest'ora"
Io lo fisso abbozzo un sorriso, ma non rispondo.
"Eppure"- continua- " non bisogna fermarsi. Sa, io arrivo a casa e studio. E non è mica semplice. Oramai sono 58 anni che non faccio altro che studiare. Perchè bisogna vincere. Vincere sempre. Vincere la stanchezza, vincere, la noia e vincere tutto. Ahhh sì, sì, si deve studiare sempre qualcosa; perchè altrimenti ci si spegne."
Io ero semplicemente sbaccalita. E far tacere me..mica è semplice nee.
Continuava a parlare sorridendo.
"perchè...si invecchia solo quando non si ha più voglia di imparare".
Il treno si ferma, le porte si aprono.
Io gli faccio cenno di passare. Lui allarga ancora di più il suo sorriso e mi risponde:" prego signorina..sempre prima le donne, le pare?"
Non mi resta altro che rispondere, finalmente, a quel sorriso.
Nel momento stesso in cui lo faccio, non posso fare a meno di pensare che una sono cogliona, che ha capito davvero poco dalla vita.

domenica 19 ottobre 2008

Pan biscotto al cioccolato farcito


Finalmente una giornata tranquilla.
Dopo settimane di stress e momenti telecinetici, pare che tutto stia tornando alla tranquillità.

Quindi... torta!
In realtà l'ho preparata per festeggiare il compleanno del mio migliore amico, ma come si sa ogni momento è buono per fare un dolce!

Questo dolce è una torta farcita composta da una base al cioccolato che si può sfruttare in diversi modi (dalla farcitura, all'inzuppo nel latte la mattina...) e uno strato di crema ai mirtilli (sostituibile da qualunque ripieno voi vogliate)

Ingredienti per il pan biscotto

-cacao amaro 30 g.
-farina 80 g.
-uova 3
-zucchero semolato 200 g.
-lievito 1/2 cucchiaino
-burro per la teglia 20 g.
-sale fino un pizzico

Setacciare in una ciotola la farina con il lievito e il cacao amaro.
Sgusciate le uova, separando i tuorli dagli albumi in due ciotole.
Montate i tuorli con lo zucchero per 10 minuti con una frusta elettrica, devono diventare gonfi, amalgamate man mano 50 ml di acqua fredda.
Incorporate ai tuorli, poco alla volta, la farina ed il cacao mescolati.
Montate gli albumi a neve ferma con il sale fino, per 10 minuti con la frusta elettrica.
Incorporateli al composto di uova, poco alla volta, lavorandoli dal basso verso l'alto con la frusta a mano per mantenere gonfia la preparazione.
Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente.
Coprite la placca del forno con un foglio di carta da forno, inumidito e strizzato.
Spennellatelo con il burro ammorbidito.
Versate il composto al cioccolato; deve allargarsi uniformemente ed avere un spessore di circa 8-10 mm.
Accendere il forno a 200°; infornare la placca per 13minuti (la preparazione gonfierà leggermente).
Sfornate la placca , capovolgete delicatamente il biscotto sul piano di lavoro o su una gratella ed eliminare la carta da forno.

Ingredienti per la farcitura

-liquore tipo limoncello
-tuorlo 1
-latte 150 ml
-fecola 2 cucchiai
-zucchero semolato 50 g.
-zucchero a velo 60 g.
-stecca di vaniglia 1 (sostituibile con una bustina di vaniglina)
-panna liquida 400 ml.
-mirtilli (purtroppo io li ho trovati solo surgelati) 200 g.
-sale fino un pizzico
-filetti di mandorle 50 g.
-gelatina di albicocche 40 g.
- uva nera per decorare (se trovate i mirtilli freschi usateli anche per la decorazione)

Versate il tuorlo, il sale e lo zucchero semolato in un tegamino, mescolate bene gli ingredienti , aggiungete la stecca di vaniglia, la fecola e 130 ml di latte a filo.
Mescolate con una frusta a mano (o un cucchiaio di legno) per amalgamare bene gli ingredienti e non formare grumi.
Portate a ebollizione, continuando a mescolare per 5/6 minuti . Eliminare la stecca di vaniglia e togliete il pentolino dal fuoco. Lasciate raffreddare, mescolando spesso per evitare che la preparazione si addensi in superficie.
Montate in una ciotola la panna con lo zucchero a velo, per 10 minuti con la frusta elettrica (deve risultare bella soda).
Incorporatene metà alla crema pasticcera , oramai freddata, lavorando il composto dal basso verso l'alto (deve rimanere gonfio).

La composizione:
Prelevate il pan biscotto raffreddato.
Tagliatelo in due parti uguali.
Scongelate i mirtilli (lavate ed asciugateli bene , se sono freschi) , eliminate l'acqua che avranno certamente formato, ed incorporateli pochi alla volta nella crema pasticcera.
Versate il liquore in una ciotolina ed allungatelo con 1/2 cucchiai di acqua fredda.
Disponete la prima fetta di pan biscotto su un apposito cartoncino da dolci (o sul piatto da presentazione).
Spennellatelo con parte del liquore.
Stendete la crema pasticcera con una paletta inumidita, e formate uno strato spesso 2-3 cm.
Adagiate il secondo strato di pan biscotto e premete leggermente con le mani per compattare la preparazione.
Spennellatelo con il liquore rimasto.

La decorazione:
Fare ammorbidire la gelatina di albicocche in un pentolino per 1 minuto.
Coprite il bordo del dolce con una parte della panna montata tenuta da parte.
Raccogliete la panna rimasta in una tasca da pasticcere (io ho usato la spara biscotti regalatami per il mio compleanno da Ptasie).
Stendete sulla superficie del dolce un leggero strato di gelatina di albicocche (usate un pennello o un coltello a lama liscia).
Formate sulla superficie del dolce una decorazione di chicchi d'uva alternati a "striscie" di panna (che farete con la sacca da pasticcere) e filetti di mandorle.
Trasferite il tutto in frigo fino al momento di servire.

mercoledì 15 ottobre 2008

Vi chiedo scusa

Sono un paio di settimane che non riesco nemmeno a salutarvi.
Non riesco a ritagliare trenta minuti per passare dai vostri magnifici blog a lasciarvi un saluto o un commento.
Mi spiace. Sono davvero rammaricata di ciò, ma sono oberata di cose da fare in ufficio.
A questo si aggiunge che sono stata a Torino per 5 giorni e che la sera crollo di sonno alle 9:30 (manco lavorassi in miniera...).
Approfitto di questo post per abbracciarvi al volo, per dirvi che mi mancate e che presto tornerò da voi.

Buon proseguimento a tutti cari amici

domenica 5 ottobre 2008

Schiacciata all'uva

La scusa ufficiale è stata quella di passare un fine settimana in montagna, a casa di un caro amico...il risultato è stata questa magnifica torta presa direttamente dal sito di Gallina Vecchia

Per la foto vi rimando al sito da cui ho preso la ricetta, perchè non ho fatto nemmeno in tempo a scattarne una ...

Indubbiamente il profumo e l'aspetto sono invidiabili e davvero sorprendenti.
Un mix fra croccantezza e morbidezza assolutamente goduriosi!

Vi riporto la ricetta esattamente come la spiega la carissima Gallina.

Ingredienti:
1 kg. di uva nera da vino
400 gr.di farina
200 gr. di zucchero
1 bustina di lievito di birra disidratato
olio extra vergine di oliva
un cucchiaino di sale fino
acqua

Preparazione:
Impastare a mano o con l’ausilio del mixer la farina, il sale, 4 cucchiai di olio, 4 cucchiai di zucchero, il lievito e un bicchiere di acqua tiepida. Dopo aver impastato bene, fare una palla e lasciarla lievitare per 1 ora, coperta da un asciughino e in un luogo riparato da sbalzi di temperatura. Prendere circa 2/3 dell'impasto e stendere una sfoglia sottile. Ricoprire il fondo di una teglia da forno rettangolare con carta da forno unta d’olio e metterci la sfoglia, lasciando i bordi di pasta alti. Metterci sopra circa 700 gr. di acini d’uva, precedentemente lavati. Spargere sull’uva tre cucchiai di zucchero e irrorare con un bel giro di olio. Stendere a sfoglia anche la pasta rimanente, con la quale ricoprire l’uva ripiegando i lembi della sfoglia sottostante sopra la nuova sfoglia. Ricoprire con gli acini d’uva rimasti, premendoli leggermente sulla sfoglia, spargere altri tre cucchiai di zucchero e nuovo giro di olio. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per un’ora. A cottura ultimata, far raffreddare completamente a temperatura ambiente. Dovrebbe essere mangiata il giorno dopo, quando il succo d'uva sarà ben penetrato nell'impasto. Non mettere in frigorifero.

martedì 30 settembre 2008

La vendemmia









Il motoscafo

Entro in acqua assolutamente motivata, ma mi smonto appena vedo quella sorta di motoscafo che sta in corsia con me.
Motoscafo è decisamente il termine gli si addice; sia per il volume d'acqua che smuove ad ogni gambata, sia perché, nel mentre che io sbrelicco gli occhialini, lui ha già fatto 10 vasche.
Alla terza vasca la mia ammirazione/invidia, per la sua nuotata, comincia a mutare.
Alla quarta vasca è già un trifolamento di palle.
'Sto tizio non solo mi annega ogni volta che puntualmente mi supera, cosa che già basta a farmi girare l'anima...ma per poco non mi spadella una piedata in faccia nel momento stesso in cui fa la capriola ripartendo.
Odio queste cose...anzi non le tollero.
Ma mi tocca stare zitta dopo tutto, lui è un Rosolino "de nojatri" ed io non sono la proprietaria della corsia.
Avrei potuto spostarmi, ma erano tutte piene...ed ora capisco il perché. Nessuno voleva stare in vasca con il motoscafo.
Proseguo non pensandoci...
Termino la mia vasca e me lo sento con il fiato sul collo. Mi sbrigo a mettermi di lato, per farlo passare (con la scusa riprendo fiato). Si ferma, riprende fiato pure lui (ah ma allora pure tu respiri!!)e appena prima di ripartire si gira verso di me (tutta rannicchiata nel mio angolino) e mi fa con un mezzo sorriso :
" tranquilla...non ti tocco mica"
Io lo guardo con aria interrogativa e lui mi dimostra che non mi smentisco mai...
" dicevo di stare tranquilla che non ti tocco, faccio attenzione...ho visto prima che mi hai guardato malissimo..."
Chiaramente, la mia espressione è inequivocabile.
"ma noooo, fugarti, lo so che non mi tocchi..è che probabilmente, essendo tu una sorta di motoscafo, ti impiccio" questo è quello che ho detto.
"ah meno male che l'hai capito..." questo è quello che ho pensato

" no perché sai...una volta facevo nuoto a livello agonistico..ora mi alleno per conto mio..."

Ma dai??? non sie era capito che eri un figo...

Mi osserva con aria poco convinta e riparte.
Io giro gli occhi al cielo, sospiro e riparto con le mie mediocri vasche, lasciando il motoscafo al suo allenamento.

mercoledì 24 settembre 2008

In treno

Ieri sera in treno, non avevo nulla da leggere, e mi sono ritrovata a sfogliare svogliatamente una rivista.
Volto l'ennesima pagina patinata, e alzo sbadatamente lo sguardo.

Lo vedo pochi sedili davanti a me, seduto contro il senso di marcia.
Vent'anni al massimo.
Ha delle mani stupende, lunghe a affusolate (sì lo so...ho un'ossessione per le mani..che ci devo fare???). Le tipiche mani che la gente definirebbe "da pianista". Io invece me lo immagino suonare la chitarra. Credo che questo sia dovuto ai tre anelli che porta. Sono d'argento a fascetta; due sulla mano destra, all'indice e al pollice e uno sull'indice della mano sinistra. Danno un tono rock a quelle bellissime mani.

Sposto lo sguardo sul suo viso. E' un bel ragazzo. Fatto di una bellezza particolare non stucchevole. Ha i capelli lunghi, legati a coda, basette lunghe che si uniscono ad una sorta di barbetta.
Sì, decisamente una bellezza insolita. Acerba ma che sa di selvaggio.
E' indubbiamente fidanzato. Lo capisco dal ciondolo che porta al collo. Uno di quelle metà di cuore che si è soliti regalare tra i ragazzi.
Mi immagino la sua fidanzata. Non so perché, ma un tipo così, me lo vedo bene con una donna semplice.
Bella, ma che tende a passare inosservata.
Un tipo del genere, mi immagino che abbia quel qualcosa in più ,che gli permette di trovare affascinante una donna apparentemente anonima.
Mi immagino la loro storia d'amore un po' struggente, come quelle che si vivono a quell'età. Quelle che si crede possano durare tutta la vita.

Sorride ai suoi compagni di viaggio, ed improvvisamente volta lo sguardo verso di me. Incrociamo gli occhi per un solo istante.
Mi guarda, accenna ad un mezzo sorriso, e pare chiedermi da quanto tempo il mio sguardo è posato sulla sua figura.

Ritorno alla mia inutile rivista, pensando a chi sarà il prossimo ad attirare la mia attenzione.

venerdì 19 settembre 2008

Vecchiaccia o vecchietta

Compongo il numero attendo che squilli.
Suona libero. Eccola, risponde.

-Vecchiaccia!
-Ti ho detto che non devi chiamarmi così!
-Beh, lo sei!
-Che centra, non mi piace che mi chiami così..piuttosto vecchietta. Non ti sembra meglio? è anche più elegante...

Lei , e la sua eleganza..quanto l'adoro!

-Va bene allora..vecchietta.
-Ecco così sì. Vecchia, ma non veccchiaccia.
- Ma, se ti sta bene non c'è gusto..a me piace prenderti in giro e farti arrabbiare!
-Varda (=guarda) che sei tremenda! se non la smetti ti do un bel culp in testa (= colpo in testa).

Ridiamo insieme.

-Ma perchè mi hai chiamata? ci siamo sentite questa mattina...
-Ho pensato che essendo sola ti avrebbe fatto piacere la buona notte..
-... ... ... non è che invece faceva piacere a te?
-No figurati

Bugiardissima

- Va beh, ora vado. Buona notte
-Notte nina. Fai la brava
-Ancora con sta storia del fare la brava???? io SONO brava
- Sii ...certo come no ..cunuseisa nen (=non ti conoscessi)
-Grazie ne, che mi hai chiamata
-Figurati nonna, lo sai che sono sempre contenta di sentirti...... vecchiaccia!

La sento ridere ancora per un secondo, prima di attaccare.

mercoledì 10 settembre 2008

Battisti in piscina

Oggi dopo tre mesi di sospensione , ho ripreso ad andare in piscina.
Ammetto che ho dovuto fustigare la mia pigrizia per riuscire ad infilare quel bellissimo costume, nuovo peraltro.
Non poteva esserci un inizio migliore.
Sei corsie di acqua a 30° per me e un solo altro ragazzo.Una libidine.
Arrivo, appendo l'accappatoio e cerco di capire su che stazione è sintonizzata la radio della piscina.
Mi rendo subito conto che non ha importanza su che stazione sia...passa Battisti. Che chiedere di meglio.

Io lavoro...mi siedo sul bordo...e penso a te.
Torno a casa...sistemo gli occhialetti..e penso a te.
Le telefono e intanto...riempio i polmoni d'aria...penso a te.
Come stai?...mi lascio cadere pesante...e penso a te.
Dove andiamo...io sono in acqua, non vado da nessuna altra parte...e penso a te.
Le sorrido , abbasso gli occhi e penso a te.

Lui pensa a lei. Io penso che l'acqua mi è mancata tanto.

Non so con chi adesso sei
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa stai pensando.

Ed io? a cosa sto pensando? a niente. Direi assolutamente a niente.

E' troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando cercando.

Si è grande questa città. Roma caput mundi. Roma città eterna. Perfino il mio personaggio preferito, in un episiodio memorabile, si è innamorato di Roma. Ed io la amo?

Scusa è tardi e penso a te
ti accompagno e penso a te
non son stato divertente e penso a te

Per me non è tardi, sono appena entrata in acqua. E' solo che ho il fiato corto. Mi ci vorranno circa 22 vasche a stili alternati prima che riesca a prendere un ritmo decente.

Sono al buio...toh guarda, anche io sono al buio , la luce è fioca e fuori è praticamente notte. Oddio come si sono accorciate le giornate...e penso a te.
Chiudo gli occhi... prendo aria... e penso a te.
Io non dormo...ahhh che magnifico inizio... e penso a te.



giovedì 4 settembre 2008

I buoni propositi

Ci ho messo tre giorni per pensare a quali saranno i buono propositi per questo "nuovo" anno.
Se fossi stata un fumetto, la pagina sarebbe stata piena di MUMBLE... MUMBLE.
Aleggiavano nell'aria le solite cose..
"cominciare la dieta.." "essere una persona migliore..." "impegnarmi nello sport.." "imparare a volare alto"...
Poi è spuntata la frase illuminante. Quella che cambierà il destino. Semplice, lineare, diretta.

MA STI CAZZI!!!!

Basta buoni propositi, basta dubbi esistenziali, basta con le solite menate.Ecchepalle su! Voglio solo vivere la mia quotidianità esattamente per come si presenterà, senza melodrammi interiori ed esteriori. Punto.
Fine dei buoni propositi.

domenica 31 agosto 2008

Il parco dei Mostri


Nel 1552 il principe Pier Francesco Orsini commissionò all'architetto Pirro Ligorio, la realizzazione di un parco bizzarro e unico.
Il sentiero porta ad ammirare una trentina di sculture surreale e affascinanti.
Si passa di fronte ad orchi, elefanti e tartarughe giganti con lo scopo di liberare la mente dalle preoccupazioni terrene formando così un percorso che, come descritto dalle incisioni all'ingresso, rappresenta un viaggio tra le insidie della vita.






martedì 26 agosto 2008

L'ereditiera

La domanda è semplice...perchè, diamine , tutti si preoccupano per Cenerentola quando anche lei, è una grandissima paracula ereditiera???
Invece di lagnarsi tanto..ma perchè non impugna il testamento, scaccia matrigna e sorellastre e si gode il castello con il principe azzurro??? Deve proprio aspetterae che lui arrivi a salvarla? ma cos'è un'incapace??
Fanculo anche Cenerentola.

domenica 17 agosto 2008

Da queste vacanze ho imparato...


A- Dalla mia cagnolina, che ora abita con il mio ex, ho imparato che... l'affetto degli animali è profondo, duraturo e sincero. Anche dopo anni.

B- Da me stessa ho imparato che...è meraviglioso vivere senza orari; mangiare quando si ha fame e dormire quando si ha sonno. Anche se l'orario non è quello che ci si aspetterebbe.

C-Dagli amici ho imparato che...rimanere in città ad agosto può essere divertente e coinvolgente, come se si fosse in una località vacanziera blasonata.

D-Dall'amica d'infanzia fashion ho imparato che..se voglio un trucco duraturo, anche con il caldo estivo, occorre mettere la base (ho imparato successivamente da internet di cosa si tratta O___o)

E- Dalla nonna ho imparato che...la dignità, l'amor proprio e il rispetto ti rendono sempre una gran signora anche se sei una poveraccia.

F- Dalla mia Torino ho imparato che...è sempre magnifica, proprio come me la ricordavo, perchè vissuta con affetto.

G-Dalla mamma ho imparato che...non tutto è come sembra.

venerdì 1 agosto 2008

Ken il guerriero, il film


In questa settimana di totale immersione amichevole, si è inaspettatamente inserita una serata da menzionare.

Probabilmente quello di cui sto per parlare , interesserà me, e ben pochi altri, ma per tutti quelli cresciuti sotto i segni delle sette stelle di Hokuto è un momento di memorabile revival.

Circa vent'anni fa,Buronson e Testuo Hara davano vita ad uno dei più splatter e coinvolgenti fumetti/anime che io possa ricordare: "Ken il guerriero"

Sono cresciuta a colpi improbabili , in grado di far esplodere teste, pasteggiavo a "punti di pressione" . Il tanto ripetuto e cacofonico "ua-tà-tà-tà" ancora riecheggia nelle mie orecchie. I cento colpi di Hokuto sono stati per anni uno dei miei preferiti giochi pomeridiani.
Muscoli che si gonfiavano tanto da mandare in brandelli innumerevoli magliette, auree che si estendevano all'inverosimile, sono ricordi che ancora oggi (a distanza di ben 15 anni) mi fanno piacevolmente sorridere.

Rivedere tutto questo, trasportato al cinema, è stato alquanto emozionante!
Non credo di essere in grado di dare un parere oggettivo di questo lungometraggio, sono troppo influenzata dalla parte affettiva che mi risveglia, tuttavia nel vedere questo "spezzone" legato alla saga del cattivissimo Souther (si schiverà così????) ,non ho potuto far a meno di notare che in certe punti manca manca qualcosa.

Inizia con un'introduzione, piuttosto ben fatta, nella quale si spiega a grandi linee come si è arrivati a questa ambientazione post-apocalittica , così da permettere una comprensione anche ai fan meno accaniti.
La vicenda è un "taglia e cuci" delle puntate della serie, con spunti di approfondimenti su personaggi e vicende, che erano stati messi da parte nell'anime dedicato alla TV.
Le ambizioni di Raoul vengono delineate e precisate a dovere, la compassione che spinge Toky a rimanere sempre ai margini della battaglia per il potere, vengono ulteriormente ribadite.
Il tutto a fare da contorno al vero ed indiscusso protagonista, Kenshiro.

Il disegno a tratti è spettacolare e riprende in ogni caso, quello originale...corpi scultorei, eccessivamente definiti e giganteschi, tanto assurdi, quanto fantastici.
I dialoghi, certe volte, risultano un po' ripetitivi e troppo melensi, ma d'altronde si tratta di un lungo metraggio, che dove dare spazio a tutti.
Infine, la nota davvero dolente è la rara presenza di scese splatter (troppo poche le teste e i corpi esplosi).
Ottima la colonna sonora, dura, metal ed accattivante.
Di per sé è una critica che va dal sufficiente al discreto, ma non bisogna sottovalutare la magia e il fascino che pervade comunque quest'opera, che nonostante tutto si fa apprezzare dagli amanti del genere.

Per chi volesse a questo linck si può risentire la mitica siglia iniziale.

domenica 20 luglio 2008

Torte e biscotti


In un pomeriggio ozioso e assolato, fare torte e biscotti è piuttosto insolito anche per me.
Accendere il forno non è certo il massimo, ma non potevo rimandare ulteriormente l'utilizzo dei nuovi attrezzi da cucina che ho ricevuto per il mio compleanno.
Udite, udite: ora sono fornita di fantastica "spara biscotti" regalatami dalla mitica Psaie e di...pentola per Tarte Tatin, regalo di difficilissima reperibilità, fatto arrivare direttamente dalla Francia dal mio più caro amico!

Per provare la spara biscotti ho scelto una ricetta dal fantastico blog di Roxy ed in particolare i biscotti di frolla montata.

La ricetta ve la riporto di seguito

Biscotti di frolla montata

150 gr di farina 00

150 gr di frumina (o di riso)

100 gr.di zucchero a velo

1 albume

250 gr.di burro

sale

semi di vaniglia

Montare il burro morbido con lo zucchero,aggiungere l'albume(non freddo mi raccomando)continuando a montare,aggiungere le due farine,il pizzico di sale e la vaniglia raschiata dal baccello con un coltello,una volta montato bene il composto inserirlo dentro ad una sac a poche (io ho usato per l'appunto la spara biscotti) con bocchetta dentellata ricoprire con carta forno le leccarde,formare dei ferri di cavallo e cuocere a 220°per 12-14 minuti,non devono dorare troppo,aspettate a toglierli dalla leccarda una volta cotti perchè sono delicatissimi!

Mentre per la ricetta della Tate Tatin vi rimando ad un vecchio post

Altra velocissima ricetta che merita davvero sono i Fiori di zucca in pastella, preparati oggi per pranzo.
Ve li consiglio per un antipastino veloce e di sicuro gradimento, o per un contorno sfizioso.
Per la pastella ho scelto una ricetta leggera e veloce, che prevede solo acqua , sale e farina.
Doratura e croccantezza garantita!

- fiori di zucca (o zucchina) quantità a piacere
-farina bianca
-acqua
-sale
-olio di arachidi per friggere

Sbattere in un ciotolina l'acqua, il sale e la farina (dosi a occhio) fino ad ottenere un impasto non troppo liquido ed omogeneo.
Immergere i fiori puliti (eliminare il pistillo interno) , lavati ed asciugati, e passarli subito in olio caldo appena salato.
Si doreranno in pochi minuti.
Farli asciugare su carta assorbente e servire subito finché sono ancora caldi.

Una vera delizia

martedì 15 luglio 2008

Il vento

Sono seduta in giardino.
Il mio pc è appoggiato al tavolo in teck, accanto alla solare fetta di cocomero.
Sono scalza, il gattino si è impossessato delle mie ciabatte alle quali sta facendo un'animata guerra, ed i miei piedi sono appoggiati all'erba ancora calda.
Mi redo conto che le sere si stanno già accorciando, oramai è l'imbrunire.
Tira un piacevole vento. E' tiepido e mi porta molti profumi.
Qualcuno sta facendo la carne alla brace, forse uno studente in vacanza che ha avuto occasione di prendere il sole, si sta spalmando un dopo sole al cocco.
Sento le fronde degli alberi vicini agitarsi e chiudo gli occhi. Odore di fieno, di sole, di erba calda, di bucato steso all'aria, di fiori e di pini.
Lo stereo di casa suona Emozioni di battisti. Note che verranno portate lontano, dallo stesso vento che mi porta profumi.
E intanto è sceso il buio.

mercoledì 9 luglio 2008

30

Eccoci qua, alla trentina tonda.
Qualcuno dice che in occasioni come queste, bisognerebbe tirare le somme della proprio vita.
Io, francamente me ne infischio.
Non ho intenzione di pensare se le scelte, che ho fatto in questi anni, sono state giuste o sbagliate.
Sono state. Punto.
Se ho imboccato una strada, piuttosto che un altra, è perchè in quel momento, pensavo fosse quella giusta. Non ho nè rimorsi, nè rimpianti; infondo quello che ho oggi lo devo anche a quelle scelte azzardate.
Oggi, mi godrò i festeggiamenti con gli amici e domani quelli con la famiglia, quindi sarò via per qualche giorno.
Dite che quando tornerò sarò più saggia? Io credo solo più ingrassata!

domenica 6 luglio 2008

Questione di soddisfazioni



Le guardo e le riguardo. Anche ora, mentre frettolosamente cercano le lettere sulla tastiera del mio pc.
Mai viste così in vita mia. Ho scelto un colore scuro, simile al cacao; è quasi eccessivo, salteranno subito agli occhi di tutti. E' esattamente quello che voglio.
Non è vanità , ma soddisfazione personale , un grido d'orgoglio verso me stessa, che devono sentire tutti. Non so nemmeno io come ci sono riuscita.
Per usare un termine scientifico , posso dire che soffro di onicofagia da sempre. Mi mangio le unghie.
Un mese fa, mentre ero sonnecchiante sul divano, ho guardato le mie mani e quella strana cosetta che potrebbe sembrare un unghia...ho provato una sorta di disgusto. Ho pensato alle persone che vengono toccate, accarezzate, coccolate da quelle orribili dita. Mi è spiaciuto per loro e per me. Da quel momento non le ho più toccate.
Sono lunghe...sorprendentemente lunghe! Per la prima volta vedo su di me delle mani da donna.
Poi ieri non ho potuto resistere e sono entrata in profumeria, dritta verso lo scaffale degli smalti; mi sembravo una bambina che scarta i regali la notte di Natale, stessa emozione.Guardavo e pensavo a quale sarebbe stato bene su queste cose che la gente comune chiama unghie e che io definisco "miracolo".
Bianco, rosato, trasparente, geranio, cangiante verso l'azzurro, violetto...li avrei presi tutti. Poi ho avuto la folgorazione. Color cacao. Perfetto per me, per le mie mani e per il mio spirito tanto goloso di cioccolato.
Ieri sera, seduta in giardino, stendevo il mio primo vero smalto per unghie; non potete capire la mia soddisfazione.
Ora sfoggio questo colore, così inusuale per me, con la stesso orgoglio che potrebbe metterci un ex fumatore a farsi fotografare, dopo aver vinto una maratona.
Lo devono sentire e vedere tutti quanto sono fiera di me!!

giovedì 3 luglio 2008

Dove arriva l'odio

Pensieri. Troppo affollati, troppo rabbiosi, troppo pesanti.
Certe volte mi capita che , nonostante tutti i miei sforzi per respingerli, per cacciarli il più in basso possibile, per soffocarli con il suono delle mie risate, per oscurarli con la luminosità dei miei sorrisi, questi schizzi di rabbia ed infelicità abbiano la meglio.

Fino a che punto si può arrivare ad odiare una persona?
Non una persona qualunque, una persona del tuo stesso sangue, una persona che dovrebbe essere la tua famiglia, il tuo angolo di protezione, la spalla su cui piangere, il porto sicuro in cui rifugiarsi.
Una persona che dovrebbe starti vicino, accudirti, farti crescere amarti e rispettarti...perché tu sei il suo futuro. Perchè sei il bastone della sua vecchiaia, perché quando si mette al mondo un figlio, è a quel futuro che si pensa ...non al proprio presente.

Fino a che punto puoi dire a te stesso che non è vero? che non desideri davvero la sua morte, che è un pensiero cattivo, ingiusto?

Ma dannatamente presente.

Sono una persona cattiva. E' evidente che, in fondo, lo sono.
Solo le persone cattive hanno certi pensieri.
Lo vorrei morto perché avrei un alibi con me stessa. Potrei dirmi "bene è finalmente uscito dalla mia vita per non tornarci più".
In fondo non mi cambierebbe nulla, io sono già ufficiosamente orfana.
Sarebbe solo la conclamazione di un fatto che ora è solo simbolico.

E' stato un cancro per la mia esistenza. Una corrosiva malattia per il mio futuro. Non c'è chemioterapia che tenga, ogni tanto rispunta per chiedere aiuto alla povera cogliona.
Vedo il suo numero sul dispaly del cellulare e sudo freddo. Ogni volta è così.
Il primo pensiero non è mai "ohhh che bello chissà come sta? e avrà da raccontarmi?"
No.
Il primo, unico, gelido pensiero è "oddio che cosa cazzo vuole adesso? rispondo? o faccio finta di nulla? mi creerà altri problemi o forse si è ricordato che oggi è Natale e vorrà farmi gli auguri?"
No, nessun augurio solo il solito stronzo, e il mio solito tracollo di bile ; rabbiosa verso me stessa per non essere in grado di mettere una lapide su di lui.

Fortuna che ho una grossa collezione di film Horror.

lunedì 30 giugno 2008

Ma il principe è ancora azzurro?

e noi siamo sempre le principesse da salvare?
Forse le donne d'oggi, cercano un principe così tanto "azzurro" che nemmeno più le fiabe riescono a produrlo? O forse questi principi sono oramai diventati besciolini, tendenti al grigetto, così da perdere ogni attrattiva cromatica?
Guardo tra i miei amici, e vedo schiere di principi con cavalli fiammanti e nessuna principessa che si fa salvare, ma come mai??
Una volta erano le donne a vivere con l'ansia di non avere un fidanzato/marito a trent'anni; ora accade esattamente in contrario.

Sabato sera, parlando con una coppia, ho fatto la fatidica domanda:" ma come vi siete conosciuti?"
Lui prende la parola e molto onestamente ammette:" mi ha rimorchiato lei su internet"
Forse che la formula magica, per la trasformazione della zucca , sia in realtà il codice binario?

mercoledì 25 giugno 2008

Di chi mi innamorerei?

La cara Suysan mi ha invitato ad un meme molto carino.
Ammetto di averne un paio in sospeso, ma ho dato precedenza a questo per la sua velocità!
Le regole sono semplici:
-indicare il personaggio cinematografico e letterario di cui vi innamorereste , dandone la motivazione. Unica avvertenza..non l'attore/attrice bensì il personaggio interpretato!

Premetto che sulla scelta cinematografica ho avuto le mie difficoltà.
Sono molti i personaggi maschili che mi hanno affascinata nei vari periodi della mia vita, a cominciare dal mitico Johnny Castle di Dirty Dancing, passando per il Jack di Titanic.
Ma se devo dirla tutta un personaggio mi ha sempre intrigata moltissimo è Eric Draven del Corvo.
So che può apparire strana come scelta, ma ha un suo senso.
Mi piace l'idea che ci possa amare davvero per sempre. Oltre ogni aspettativa, oltre ogni sogno.
Mi piace la sua cattiveria nella vendetta e la dolcezza dei suoi ricordi. Mi piace che alla fine, dopo tutto, lui voglia solo poter tornare da lei.

Il personaggio letterario è più semplice, anche se è d'obbligo una precisazione.
Io non amo le letture "classiche " o "tradizionali" io amo il genere Fantasy e di conseguenza i miei personaggi preferiti vertono solo su mondi fiabeschi e inesistenti.
Il che non aiuta a dare una spiegazione sensata della mia preferenza.
In ogni caso ci tento ugualmente.
Il personaggio che ultimamente mi attrae è Edwaer Cullen di Twilight...che per farla breve è un vampiro bello ed affascinante.
Mi piace questo personaggio, perchè ha comunque aspetti e sentimenti molto umani, con il fascino del mistero.
Poi , ripeto, leggendo praticamente solo questo genere di libri non è facile trovare un personaggio credibile di cui innamorarsi.

Ah e se mi è permessa una piccola parentesi fumettistica..non vorrei Dago. Tanto figo, tanto eroico, tanto arrogate, mascalzone affascinante, onesto, corretto, duro tremendamente bello..non avrei scampo con uno così.

Queste sono le mie strampalate preferenze, perdonatemi, ma non ho mai fatto mistero di essere una persona un po' strana.
Ora tocca alle vostre e vorrei conoscere quelle di: Ptasie, Mr. henri, Speedy,Gallina vecchia, Dubba e Lucagel!

martedì 24 giugno 2008

Odio il lunedì in piscina!

Verso la fine della stagione , la piscina subisce puntualmente un ricambio.
Qualcuno stanco e desideroso di ferie non rinnova l'abbonamento degli ultimi die mesi e lascia il posto agli atleti della prova costume.
Alcuni di questi personaggi fanno parte della specie conosciuta come "i vitelloni da spiaggia".
Generalmente dotati di fisico piuttosto definito e muscoloso, ma con un'acquaticità pari ai pesi che hanno alzato per guadagnare quella terza abbondante di pettorale.
Se a questo si aggiunge che non hanno la ben che minima conoscenza delle norme del traffico in acqua...potete immaginare cosa può accadere in vasca!

Di questi sirenetti in corsia, ieri sera, ne avevo ben 4!
Oltre ai fantastici 4 sopra citati, c'era anche la "campionessa olimpica" che, con tutto il rispetto parlando, era proprio un po' stronza. E lo dico non perchè fosse particolarmente veloce, ma perchè con la sua velocità faceva danni.
Manate a destra e manca, cambi di corsia tutta scocciata perchè nessuna delle tre corsie a disposizione le dava abbastanza spazio, sbuffi e smadonnate di ogni sorta.
Ok sei una figa. Ok sei veloce. Ok noi poveri tapini ti scoglioniamo... ok a tutto..ma dato che la piscina non è tua, dato che non tutti abbiamo i tuoi tempi..datti una calmata! Oppure vieni alle nove di sera così sei certa di riuscire ad accendere i tuoi razzi atomici.
Praticamente ho passato la mia ora di relax a schivare unghiate, frontali con i vitelloni che non sapevano rispettare i sensi di marcia e sbuffare della campionessa ogni volta che per qualche ignaro motivo non le lasciavo strada...

Per farla breve ieri sera è stato davvero un delirio. Sono rientrata a casa più innervosita di prima. E nuovamente ho avuto la conferma alla mia teoria... il lunedì in piscina proprio non si piò andare!
Pazienza domani magari andrà meglio.

venerdì 20 giugno 2008

Come in un manga




Parecchio tempo fa mi è capitato un manga tra le mani piuttosto carino. Parlava di due ragazze con lo stesso nome ma completamente opposte come aspetto e stile di vita.
Una tutta curata, classica perfettina...l'altra, dall'aspetto aggressivo, tendente al dark.
Oggi sul treno è come se questo manga si fosse materializzato per un breve istante.

La vedo alla sua stazione.
E' alta , magrissima, capelli corvini corti, occhiali scuri.
Vestita in canotta nera e jeans molto larghi; cinturone borchiato e scarpe che sembravano appena uscite da un negozio di accessori per giovani giapponesi.
Collana di metallo rigida particolare, unghie lunghe, laccate di nero lucido.
E' bella e particolare.
Sale, si guarda intorno da dietro i suoi occhiali da dura, senza mai levarseli.
Guarda il posto accando al mio.
Si avvicina e si siede.
Guardo lei con la coda dell'occhio.
Guardo me.
Non magra, altezza media, bianca tipo morta che cammina ( e ammetto che la corsa mi sta anche bene)capelli con taglio "classico", vestita con abito nero smanicato, collo alla coreana, cerniera sul davanti, lungo appena sotto il ginocchio, sandalo con tacco color corallo tutti intrecciati, collana "vittoriana" che riprende il colore del vestito e dei sandali.
Smalto trasparente (meglio chiamarlo con il suo nome..rinforzante per unghie fragili), su unghie corte.
Capello nè lungo nè corto, chiaro. Occhio chiaro sotto lenti fashion.
Lei dark io perfettina da ufficio.
L'associazione con il manga è stata a dir poco immediata.
Eravamo esattamente il giorno e la notte, proprio come le protagoniste di quel manga.
E d'improvviso un sorriso sornione incurva la mia bocca.

-"perché sorridi in quel modo?"
-" nulla. Solo una strana associazione mentale"
-" mah quando ti capirò sarà sempre con un giorno di ritardo..."

Il manga in questione è "NANA" di Ai Yazawa

giovedì 19 giugno 2008

Finalmente foto



Dopo due giorni di adsl non funzionante a casa, e una marea di fogli depositati sulla scrivania riesco finalmente a postare qualche foto parigina.













mercoledì 18 giugno 2008

Indubbiamente


una parte del mio cuore è rimasta in quella magnifica città.
Parigi dal suo fascino misterioso fatto di signorilità ed estro, mi ha davvero stregato.
Passeggiando per le vie del centro ho assaporato quegli istanti di tempo rallentato che qui non trovo più da tanto. E' come se si fosse cristallizzato l'attimo.
I suoi tetti, così diversi da quelli a cui sono abituata. Tetti che immagino nascondere pittori che odorano di tempere. Tetti dai quali vedo affacciarsi ragazze con sottane in crinolina.
Meravigliosamente austera e non curante del turista affamato di Italianità.
Io il francese lo capisco e lo parlicchio. Per me è semplice. Io vado bene, sono accettata. Sono cortesi e disponibili con me. Si complimentano perché il mio francese "'est bon". Sorridenti mi ricordano come si pronuncia la parola cucchiaio. Ai miei amici che parlano un perfetto inglese, quasi non li servono al tavolo. Sono una privilegiata e questa cosa mi piace e mi inorgoglisce.
Cammino per le vie pulite, così senza una meta precisa assaporando quello che le strade mi offrono.
Ho fame, mi giro intorno e vedo una vetrina che potrebbe essere il luogo giusto per morire. Torte di tutti i tipi. Un tripudio di profumi , frutta e colori; scelgo la mia... crostata alle fragole. Proseguo ancora un po' e sbuco in un oasi lussureggiante. Seduta sul bordo della fontana circondata da alberi mi godo la mia torta.La giornata è tiepida gli schizzi della fontana sul mio viso sono piacevoli.
Riprendo la passeggiata e la vedo così, all'improvviso affacciarsi su un vicolo...la sala da tè. Una macchia di color lavanda su una palazzina grigia. Ipnotizzante.

Parigi città che fa innamorare.
I giri canonici li abbiamo fatti quasi tutti. Mi è piaciuto tutto. Ma le sue strade, i suoi vicoli le sue finestre alte, le sue strade ariose ed ampie...rimarranno indelebili ricordi di giorni fantastici appassionati e passionali. Sanguigni e goduti.

PS. Ho cercato la tortiera per la mia Tarte Tatin a destra e manca. L'ho trovata. Pare però che esistano solo teglie da più di 100€...ahimè un po' troppo "prezione" per le mie tasche . Continuero a cercare in Italia.


PS2. le foto le posto questa sera, scusate, ma in ufficio ho solo questa

martedì 10 giugno 2008

Paris j'arrive!

Domani il mio aereo decollerà alle 10:50.
Per le 13:00 sarò su terra francese, a Parigi per essere precisi
Mi alzerò la mattina seguente e non prenderò un cornetto al bar..ma une croissant dans un cafè.
Ah che figo sogno questo viaggio praticamente da sempre. Finalmente si realizza. Una sorta di regalo anticipato per il mio compleanno. Un a settimana di ferie quando tutti lavorano ancora.
Non porterò con me il pc, ma solo delle comode scarpe turistiche e la mia immancabile macchina fotografica (è in borsa 365 giorni all'anno..metti che mi trovo in condizione di cogliere uno scatto impagabile, non voglio mica correre il rischio di perderlo eh!).
Rientrerò domenica sera... sicuramente piena di bei momenti e luoghi da ricordare.

Seule Paris est digne de Rome; seule Rome est digne de Paris»
(Solo Parigi è degna di Roma; solo Roma è degna di Parigi) e se lo dicono i francesi...

Au revoir à tous mes amis.

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