lunedì 16 maggio 2011

Le donne della mia vita


Penso spesso a loro, alle donne della mia vita.
Mi rendo conto che gli uomini hanno sempre avuto il peso che io gli ho dato.
Sono stati amici, amanti appassionati, compagni, ombre passeggere. Sono stati tutto e niente. Hanno mutato forma, consistenza e spessore, in base al mio umore e ai miei capricci.
Le donne no. Loro sono loro e basta.
Sono donne che ramificano sentimenti e sorrisi anche quando intorno c'è solo tempesta.
Espandono la loro magia tenacemente.
Sono mia mamma, che quando vuole allunga le mani e sa che, a metà strada, troverà altre mani... le mie. Sempre e comunque.
Sono donne, che sono uomini.
Sono pilastri saldi e forti, sono fiumi che percorrono un letto adattandosi ad ogni irregolarità senza trovare mai la loro foce.
Sono donne che sanno vedere la tristezza della vita e se ne fanno carico.
Sono donne come mia nonna che quando mi guarda sembra che veda il sole.
Sono donne che percorrono strade, che contano ponti, che se ne rammaricano ma che trovano il sole altrove.
Sono donne come Cristina che con i loro abbracci impastano brioche di dolcezza infinita.
Sono donne come Valeria, che pensano che da quando sono partita, la loro vita sia peggiorata.
Sono donne che non si vergognano di scrivere "amica mia, mi manchi" su una bacheca pubblica.
Sono donne che che sono femmine.
Sono donne come Chiara che "perché io valgo" e di questo convince il mondo intero.

Ma d'altronde che cosa ci si poteva aspettare dalle donne.
Dopotutto Eva ha preso la mela per sete di conoscenza, per ardore nell'espandere se stessa. Adamo l'ha fatto perché lei glielo ha chiesto...


Foto: fiori di biancospino

venerdì 13 maggio 2011

Uno sguardo dentro


E' notte fonda, l'aria è tiepida e profumata. Profumo di donna su un corpo di uomo.
Il respiro è calmo e lento, dorme profondamente ed io lo guardo nella penombra. Alto, magro, belle mani. Ovviamente.
Ripenso al e come e quando l'ho conosciuto. A quanto fosse improbabile questo incontro a quanto tempo è passato.
Ripenso alle chiavi di casa, alla maglietta che indosso, alle lenzuola in cui dormo. Straniere, fresche di bucato e scomposte.
Mi guardo per un attimo. Mi guardo dentro. Ciò che vedo è starordinariamente nuovo.
Nuovo come il profumo, come il suo respiro.
Un respiro che domani non ricorderò nemmeno più.

Foto: Ginko biloba piantato da Napoleone a S. Sebastiano da Po (To)

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