lunedì 5 luglio 2010

Sono in standby


Mi sono resa conto di avere talmente tante cose per la testa, che non ho nulla da dire. Né a me stessa, né a nessun altro.
Io, la mia testa, i miei pensieri sono talmente tanto incasinati, confusi ed abbondanti che non so nemmeno più gestirli. Temo che se aprissi bocca e cominciassi a parlare, direi talmente tante cose da sconvolgere l'esistenza di più o meno mezzo mondo, compresa la mia. Soprattutto la mia...e non sono pronta a questo. Non ancora.
Sono in standby per necessità.
Devo aspettare che la lavagna di ripulisca, che i concetti riprendano un ordine logico, che i miei neuroni ricomincino a dare un movimento ordinato a tutto.
Francamente non so bene come dare inizio a questo processo. Mi sento schiacciata. Come mi mancasse l'aria.
Tremila situazioni sospese aspettano, con la falce in mano, che io mi decida a metterci un punto.
Io aspetto che si sistemino da sole, perfettamente consapevole che ciò non accadrà mai.
E' come se remassi contro corrente per scappare da un qualcosa che non sento mio, ma allo stesso tempo non so prendere la direzione giusta.
Se trovassi la corrente a favore, se capissi da che parte sta, se riuscissi a prendere i remi giusti, se mi decidessi a cercarla con un minimo di coerenza...
Mentre scivo tutti questi "se" sento già la frase che mi risuona nelle orecchie.
" Con i se e con i ma la storia non si fa"
Io decisamente non sto facendo la storia.

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