domenica 21 dicembre 2008

Nonna è proprio una nonna

L'ho chiamata l'altro giorno e non c'era.
Riprovo e riprovo...zero assoluto.
Aspetto la sera e richiamo.
Finalmente mi risponde.
-Ma dove sei stata tutto il giorno?-
-Nina che domande mi fai? ero dalla pettinatrice no?!-
Come ho fatto a non pensarci...le nonne vanno tutte dalla pettinatrice per le feste.
Eh sì perché lei è proprio una nonna, una donna d'altri tempi. Una di quelle donne che ancora si vestono bene per i giorni di festa; una di quelle donne che la domenica tira fuori il cappotto bello per andare a fare due passi.
Io manco ce l'ho il cappotto per la festa. Io ne ho uno che metto sempre sia per il lavoro che per la festa...perché occupare posto nell'armadio???
-E tu Nina mica verrai descarpentà (spettinata) a Natale??-
E qui dimostro quanto sono avanti...quanto conosca bene la vecchia!
-No nonna figurati vado proprio domani ad aggiustarmi i capelli-
-Ah brava! Mi raccomando Nina, vestiti bene, che se ti vedo disordinata a Natale ti do un culp in testa!-
-Si si certo nonna, ma prima mi devi prendere...!-
E scoppia a ridere con quella sua voce vecchia, da signora d'altri tempi.


Domani partirò per Torino. Non ci sarò per qualche giorno, così approfitto per augurare a tutti un felice Natale, pieno di tutte le cose che desiderate davvero.

martedì 9 dicembre 2008

Un canto solo per me


Un sabato come tanti.
Gironzolavo per Anguillara tra una commissione ed un altra.
Mi stufo e decido di mollare gli impegni. Che se ne stiano lì, ad annoiare qualcun' altro.
Prendo una viuzza del paese antico , non sapendo assolutamente dove mi avrebbe portata.
Era una vita che non mi perdevo.
La strada è stretta ed in salita. Ad un certo punto mi ritrovi in mezzo ad una piazzetta, che sembra uscita da una cartolina d'altri tempi.
Alla destra un cancello di ferro battuto, accostato. Lo fisso e esito un attimo prima di aprirlo.
Mi addentro in un bel giardino tutto curato al centro del quale , emerge un torrione.
Chissà perché mi viene spontaneo avvicinarmi e abbassare la maniglia dell'antico portone.
Mi affaccio su un piccolo ingresso, chiuso da due tendoni rossi.
Cerco di mettere a fuoco quello che intravedo dalla fessura dei tendoni.
E' questione di un attimo.
Il piano prende vita e la voce si alza. Mi avvolge facendomi venire la pelle d'oca.
Mi vergogno, di aver invaso un attimo così intimo.
Mi giro, faccio per scappare via , ma dall'altra stanza mi intravedono.

-"No, non se ne vada! "
Oddio... ecco che la mia curiosità mi farà cazziare...
-"La prego signorina, resti con noi, abbiamo bisogno di uno spettatore" ,il sorriso gentile ed educato accompagna l'insolita richiesta.
Mi vergogno come un cane, e balbetto una serie di insensate scuse.
-"si sieda con noi, se il suo tempo glielo concede"
E questo da dove esce..dal secolo scorso??
Accetto l'invito.
Mi siedo su una panchina in un angolo della stanza, poco lontano dal piano.
Lei , una ragazza che avrà avuto vent'anni , mi guarda mi sorride e si rivolge al suo pianista.
-"Forza cara, fatti sentire dalla signorina, impegnati per lei"
Spengo al volo in cellulare; mi ci manca solo che squilli.
Tolgo il berretto, i guanti e mi mettono comoda, nonostante mi accompagni un certo disagio.
Lui attacca una melodia che,data la mia ignoranza, non riconosco.
Alza la mano con una leggerezza impressionante.
Un colpo veloce e lei attacca.
Ha una voce meravigliosa.
Gli acuti mi percorrono la schiena facendomi venire la pelle d'oca, le note basse sembra che mi entrino nello stomaco.
Lui mi osserva, mi sorride, suona e guida lei. Lei non mi guarda, si limita a cantare per me.

Quando termina la sua esecuzione potrebbe essere passato un secondo, o un anno. Non avrei saputo dirlo con precisione, era come se il tempo si fosse fermato.Cristallizzato da quell'attimo di pura estasi.

Esco dal quel misterioso posto, felice di essermi persa e poi magicamente ritrovata.

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