domenica 28 marzo 2010

Battisti avrebbe detto...

Sono in pace con il mondo. O quasi.
Ieri ho annegato tutti i miei pensieri in una giornata splendida. Finalmente il mio cervello ha smesso di esistere. Esistevo solo io con il mio corpo.
Tutto il resto di me era in qualche spazio siderale lontano dalla mia serenità.
Mentre sonnecchiavo, pensavo a quanto fosse bella quella sensazione di torpore che avevo. Tabula rasa nella mia testa.
Solo quell'attimo così tranquillo, quelle coperte tiepide, quel sole che filtrava dalle persiane abbassate e quel profumo che mi entrava prepotente nelle narici.
Ci sono momenti che vorrei cristallizzare.
Vorrei poter fermare il tempo, l'attimo stesso in cui ricevo una carezza, in cui l'odore di erba appena tagliata mi raggiunge passando da un finestrino abbassato, l'attimo in cui vedo ridere due bellissimi occhi.
Vorrei scattare una foto a sorrisi e parole per poterle guardare fino a consumarle. Vorrei catturare un frammento di quotidianità ed indossarlo come se fosse una collana dalla quale non mi separo mai.

Guardare il mare in lontananza mentre il vento tiepido scopigliava i miei già annodati capelli, giocare con un filo d'erba per poi abbandonarlo sul cruscotto di una macchina, mangiare ciambelline al vino, facendo colazione il giorno dopo, sperando di catturare un ennesimo ricordo malinconico...

Battisti avrebbe detto: "capire tu non puoi...tu chiamale se vuoi Emozioni..."


Foto: faro sul mare salentino

domenica 21 marzo 2010

Alice corre e segue il Bianconiglio

Questa mattina alle 9:00 ero già tra la folla.
Circondata da passeggini, cani con pettorina e altri animali a due zampe sono partita per la Stracittadina..la 4km per gli amatori... sia chiaro eh!
Ho tentato di correre, ma fino a Via Nazionale è stato impossibile. A quel punto il fiume di gente ha cominciato ad allargarsi e a sparpagliarsi ovunque. Lo spazio c'era, avrei potuto accelerare il passo fino ad accennare una corsetta; invece no. Nel momento esatto in cui ho trovato lo spazio, ho preferito passeggiare.
Corro sempre. Corro su e giù da metro e treni, corro da un ufficio all'altro bruciandomi l'intera pausa pranzo. Corro con il borsone della palestra perché spesso e volentieri sono in ritardo anche per lo sport.
Corro sempre troppo.
Per una volta ho preferito camminare.
Ho fatto il mio percorso camminando ed avendo come compagnia una decisione da prendere e parecchio scazzo, dovuto alla pessima settimana appena trascorsa.
Se ho retto alla stress di di questi giorni posso reggere a tutto, anche al nuovo capo che tutti dicono essere un po' " infiammabile" per non dire isterico.
Ho preso la mia decisione e fatto la mia scelta. Ora non mi resta che sperare che sia quella giusta. In ogni caso, mentre decidevo per un monosillabo positivo, l'ho fatto convinta che sia la cosa migliore per me.
Arrivata al traguardo, mi sono ritrovata perfino a sorridere constantando che alla fine, il buon umore era finalmente tornato.
Dopo tutto era spuntato il sole, stavo camminando all'aria aperta, mi ero tolta un peso e un altro capitolo si era definitivamente chiuso.
Alla fine, forse, non è poi così orribile cambiare.

PS. un ringraziamento speciale a Mr. Henri che mi ha fatto sentire il suo sostegno, proprio nella giornata peggiore di tutta la settimana.
Grazie, grazie di cuore.

Foto: Odeline alla stracittadina 2010

giovedì 18 marzo 2010

Nel paese delle meraviglie?

Alice troverà il coraggio di seguire il Bianconiglio saltando nel buio della sua tana?
Troverà il coraggio di abbandonare la strada vecchia per imboccarne una completamente nuova e sconosciuta?
Ho tre giorni per prendere una decisione importante.
Il Bianconiglio è all'igresso della tana e io mi ritrovo a guardarmi in giro... ho tre giorni e poi devo decidere se voltare le spalle al coniglio o se seguirlo nell'oscurità...
Non c'è tempo..non c'è mai abbastanza tempo...
Aspettami Bianconiglio..dammi tempo...ti prego, ho bisogno di tempo...
Voglio tempo per pensare e per convincermi che non sto facendo una cazzata mostruosa.

martedì 16 marzo 2010

La calma prima delle tempesta.


" la calma prima della tempesta enh?!"
"quando arriva il carico 'so cazzi veri..."
"...ma 'na partitella?"
" e daje và!"

Tratto da: Romanzo Criminale la serie

Sembro uno qualsiasi dei tre protagonisti della serie.
Sono seduta su un pedalò, sulla spiaggia deserta che aspetto il mio carico.
La mia calma prima della tempesta.
E sabato ho avuto la mia partitella.
Una giornata bella, fantastica, unica. Una di quelle giornate che capitano ogni tanto, e che senza nemmeno rendertene conto, ti rimane addosso per il resto della tua vita.
Mi sono seduta felice su una panchina, e ho ascoltato una lenta malinconia arrivare, chiudendo gli occhi e stringendo le mani per fermare quel qualcosa che è dentro me e che cerco nella mente di un' altra persona.
Ho ascoltato parole sognati e respirato fiori che adoro.
Ho ancora il sapore in bocca di quelle parole e sento ancora il tepore di quegli istanti.
La mia partitella. Il mio momento di calma.
Ed ora aspetto. Aspetto la tempesta. Quella perfetta.

venerdì 12 marzo 2010

Soffierà ancora quel vento?


L'inquietudine che mi accompagna è talmente densa, che mi scorre addosso come se fosse miele. Stessa consistenza nessuna dolcezza.
La mia vista sta cambiando.
Per l'ennesima volta.
L'ennesimo cambiamento, l'ennesima inquietudine, e l'ennesimo odio per le cose che mutano.
La mia non è vita... no il mio è un rituale quotidiano.
Io amo i miei riti e la mia "noiosità quotidiana" . Non sono fatta per i cambiamenti, mio malgrado, sono di fronte ad uno di essi. Il primo di molti, per altro.
Ho risposto a quell'annuncio su Portaportese, così, quasi per dire che l'avevo fatto.
La sera stessa mi chiamano per fissare un colloquio. Questo accadeva mercoledì... il colloquio l'ho fatto questa mattina alle 10:00 e lunedì comincio un nuovo lavoro.
Mi si aprono migliaia di nuove porte.
Fantastico...sarei pazza a lamentarmi di una cosa del genere di questi tempi; infatti non mi lamento.
Non mi lamento assolutamente. Non mi lamento, ma penso.
Penso alle porte che questa novità scardinerà. Alle mie porte mentali.
E' un lavoro per il quale non devo dire grazie a nessuno. Ma davvero a NESSUNO!
I pochi neuroni ancora pensanti sono ubriachi di autostima, gli altri sono spaventati.
Sanno che cambiare lavoro non è il vero problema, sanno che è solo un dettaglio, sanno che è solo il mezzo per aprire porte nuove, che non so dove mi porteranno.
Io non cambio...io sconvolgo.
E' questo a farmi paura.
Non cambio mai nulla, se succede, il cambiamento è talmente tanto esteso, talmente radicale che l'esplosione investe chiunque mi stia intorno.
I mie cambiamenti non riguardano solo me..mai. Io cambio la mia esistenza e quella degli altri.
E' questo a farmi paura.
Certe volte sono cambiata talmente tanto che nemmeno mia madre avrebbe saputo riconoscermi.
Ho soffiato via luoghi, abitudini, ricordi e persone in un solo istante.
Ho semplicemente detto " bene...tutte queste cose sono archiviate" stop.
Pur amandole profondamente le ho spazzate via in meno di un nano secondo.
Ha tirato un forte vento e all'improvviso non c'era più nulla.
Solo dopo anni sono andata a cercare alcune di quelle cose volate via.
Ci ho messo anni per ritrovarle e riportarle al mio fianco. Anni e un sacco di malinconia.
Ed ora? spazzerò nuovamente via, la mia intera esistenza? soffierà ancora quel vento caldo e prepotente che tutto cancella? si salverà qualcuno questa volta?
E' questo a farmi paura.
Ecco perché odio i cambiamenti.
Sono assoluti e totalitari, senza mezze misure.

Fanculo mi è pure venuto mal di testa.

Foto: Salento (lu sole, lu mare, lu ventu)

domenica 7 marzo 2010

...Dino Giuffré è il mio migliore amico e basta!


"...Dino Giuffré è il mio migliore amico e basta! Quando si è stati amici una volta, lo si è per tutta la vita. (Titta di Girolamo)"
"Una cosa sola è certa, io lo sò. Ogni tanto in cima ad un palo della luce, in mezzo ad una distesa di neve, contro un vento gelido e tagliente, Dino Giuffrè si ferma. La malinconia lo aggredisce e allora si mette a pensare... e pensa che io, Titta Di Girolamo...sono il suo migliore amico".

Tratto da "Le conseguenze dell'amore"

Quando si è amici una volta, lo si è per sempre e lei è mia amica da quindici anni.
E' mia amica da quindici anni, e da due non la vedevo.
E' bastato che mi aprisse la porta, e che restasse lì a farsi abbracciare, per risentire quel legame così intenso. Rivederla, parlare per ore, ridere fino a piangere è stato uno dei regali più belli di tutta la settimana.
"Sapessi quanto mi manchi...se tu fossi ancora qui, sarebbe tutto diverso, sarei meno infelice, mi manchi davvero tanto..."
Mi si è stretto il cuore e ho pensato che nonostante tutto, Valeria è davvero la mia migliore amica e basta.
Tornando casa, mentre guidavo sotto la pioggia, pensavo ai legami che resistono al tempo e alla lontananza.
Pensavo alle persone per cui vale la pena prendere un treno al volo, sperando così di raddrizzargli una giornata andata storta.
Pensavo a quei legami che vanno oltre, che sono su un altro piano.
Quei legami che ti spingono a ricomporre un numero di telefono, un solo minuto dopo aver chiuso la conversazione, perché senti che ti manca già l'aria e mentre ti aspetti una frase del tipo "... ma ci siamo sentiti solo un minuto fa..." ti rendi conto che, dall'altra parte, stanno ascoltando una delle tue canzoni preferite, per lo stesso identico motivo che ti ha spinto a riprendere il telefono in mano.
Quei legami per i quali cominci ad usare modi di dire non tuoi, perché così hai l'impressione di conversare anche con chi non c'è.
Quei legami che spazzano via tutto resto, anche dopo anni di lontananza, per i quali basta uno sguardo e hai la sensazione che l'aria intorno si incendi.


"Progetti per il futuro: non sottovalutare le conseguenze dell'amore. "

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