sabato 24 aprile 2010

Le benedizioni di Zacaria

Erano le 3:08 quando il rumore della pioggia battente mi ha svegliata.
In fondo è stato un risveglio dolce...troppo presto, ma certamente dolce.
Ho pensato a Zacaria, il signore di colore che vende le calze davanti al supermercato e che mi parla in francese. L'ho conosciuto parecchio tempo fa. Era sempre così gentile e cordiale che ho cominciato a lasciargli la moneta del carrello, poi ho cominciato a compragli le cose senza alcuna utilità reale e alla fine siamo diventati due conversatori. Ci vediamo e parliamo. Lui ogni volta mi ringrazia e mi benedice.
Mi benedice un sacco di volte. Pure troppe, tanto che mi domando se prima o poi 'ste benedizioni non mi porteranno un bel fulmine in testa.
Non lo vedevo da parecchio e giovedì quando sono tornata lì a fare la spesa sono andata a salutarlo.
Lui mi vede sorride e mi urla "OOOOHHHH Madame comment allez vous???"
Io gli metto una mano sulla spalla e gli dico che va così così. Lui mi dice che non mi vede da tanto tempo, ed gli rispondo che lavoro troppo lontano e che non riesco più a passare di lì.
Mi sorride e mi fa "oohhh un lavoro, bene!".
Il sorriso mi si spegne in viso...non è un buon lavoro. Decisamente no.
Lui mi guarda in modo triste e mi dice "tu sei una brava persona Dio ti ha benedetto vedrai andrà meglio"
Io rido. "No Zacaria, Dio ha di meglio da fare, io e lui non percorriamo la même rue (la stessa strada) da parecchio tempo".
Lui si fa serio, mi fissa e mi dice "Se Dio ti ha messo di fronte delle difficoltà, è perché crede in te e sa che le puoi superare. Tu sei benedetta perché hai qualcuno che ti ama. Hai una mamma che ti ama e che ti sorride sempre, hai persone che ti amano."
Io non sapevo più cosa rispondergli. Lui si illumina nuovamente di un bel sorriso e mi dice ancora "Sei una brava persona Dio ti benedirà con un buon lavoro."
Lo vedo allontanarsi con il suo carrello e la sua moneta da € 1,oo.
Ho pensato Zacaria e alle sue benedizioni e a mia mamma che mi appoggia sempre e che è sempre pronta a sostenermi.
Ho pensato a lui, a lei e ad altre mille cose. Ho pensato ad un futuro che non riesco a vedere. Non riesco a pensare a quello che sarà di me. Al massimo arrivo a domani, poi buio totale.
Ho pensato al futuro di un altra persona. Un futuro che lo porterà sempre più lontano. Un futuro che io non posso modificare. Non sarebbe giusto e non voglio questa responsabilità.
La notte è passata così. Pensando ad una decisione che forse dovrei prendere e mi costerebbe l'anima ed il cuore.
Alle 9:00 pioveva ancora. Il sorriso era triste e lui l'ha visto subito.
Non ho spiegato il motivo. Lui non ha chiesto più del dovuto. Mi conosce, sa che se avessi voluto dirgli il motivo l'avrei fatto.
Alle 11:00 il cielo era grigio e l'aria respirava con il mare. Lui mi sorride, mi dice che tutto si sistemerà e mi chiede di non scappare. Lo chiede in un modo struggente.

Il cellulare squilla.
"Signorina..sono Stefania, ci siamo conosciute ieri al colloquio. Se per lei va bene, noi saremmo interessati ad una collaborazione. Quando potrebbe cominciare? Lunedì 3 maggio le andrebbe bene?"
Cazzo, sì che mi va bene!!
Lo vedo scendere dalle scale, gli corro incontro dicendo che ho un nuovo lavoro lontano dal vecchio porco, gli salto in braccio e mi solleva da terra mentre allaccio le gambe dietro la sua schiena, rido e lui con me.
Mon Dieu!!!! Zacaria...le sue benedizioni,il pensiero positivo di mia madre, una botta di culo ogni tanto, l'amore di un altra persona...

martedì 20 aprile 2010

Perchè lui è un artista...perchè lui è un voyeur...


La mia vita lavorativa è grottesca.
Non so come altro definirla. E' talmente assurda che non posso fare altro che riderne.

Lunedì mattina ore 10:15
In studio solo io ed il vecio.
Si affaccia sulla scrivania della reception, mi guarda, fa lo sguardo da seduttore e apre il cesso che si ritrova per bocca...

-"Perché non vuoi venire a cena con me?"
-"Dottore le ho già detto che non sono interessata"
-"Ma ti porto anche a sentire il jazz"
-"Ancora...NO"
-"Ma che c'hai paura che poi non te scopo??? Guarda che me prendo il cialis"
-"..."
-"Dottore mi auguro che lei stia scherzando...si rende conto di quel che dice?"
-"no che non scherzo...te scopo... stai tranquilla"
-"Dottore senta faccia una bella cosa...paghi una mignotta e la finisca di rompere le palle a me...io non rientro nella categoria, quindi si risparmi di dire la cazzata del tipo ...i soldi li do a te!"
-" Ma perché fai così..con me te diverti"
-" Non sono interessata all'acquisto, dico sul serio. Mi creda, non insista più."
-"Ma che pensi, che poi ti rompo i coglioni? io sai... sono un'artista..amo le rotondità e te c'hai un culo... senti ma io sono un voyeur...io guardo... te fai da sola e io guardo...basta"
A quel punto non resisto e scoppio a ridere...o partiva un pugno o una risata...ho optato per la seconda.
Lui mi guarda con disappunto, mi butta scazzato una lettera che devo ricopiargli e se ne va. Il giorno dopo mi minaccia di togliermi dallo stipendio la porta d'ingresso perché cigola ed io, di conseguenza, la devo aver rotta...

Il vecio ha 76 anni ed è il mio capo da meno di un mese...fantastico...meglio di così non potevo capitare.

Ah mamma, visto che leggi...stai serena che le lezioni di fit box me le ricordo tutte e il vecio non mi fa paura...lo stendo con un gancio la prossima volta che si avvicina!

domenica 11 aprile 2010

Un sms che ti cambia i pensieri


Il nuovo lavoro mi porta al sabato praticamente sfinita.
Il vecchio (che sarebbe il mio capo, che sarebbe un commercilista, che sarebbe pure un po' tanto viscido...) mi fa fare le maratone per la città portando documenti a destra a manca e ovviamente mi manda a pagare le multe della figlia, a leggere il contatore della figlia, a chiudere il conto corrente in banca della figlia...In pratica da amministrativa che dovevo essere (e che continuo a fare tra una multa ed un contatore...) sono diventata una sorta di Andy del "Diavolo veste Prada"...ovviamente senza tutti quei vestiti fighissimi!
Va beh amen me ne sbatto, ho uno scopo per il quale questo lavoro decentemente pagato, mi serve, quindi va bene così.
Non ho intenzione né di arrendermi, né di mollare l'osso e di conseguenza... fanculo il vecchio viscido e fanculo il mondo intero, io me ne sto in prima linea, alla faccia di tutti quelli che non aspettano altro che dirmi "te l'avevo detto io che ti saresti pentita".
Primo non mi sono pentita, certo mi mancano alcune cose, ma non mi sono pentita; secondo io non mi guardo mai indietro e anche se mi rendessi conto di aver fatto la cazzata, non lo ammetterei manco sotto tortura, quindi il problema non sussiste.

Ieri pomeriggio avevo davvero bisogno di recuperare un po' di energie. La giornata era meravigliosamente calda e bella, e il letto era l'unico posto in cui volevo stare.
Ho lasciato la finestra della camera aperta, mi sono infilata sotto il piumone e ho lasciato che gli occhi si chiudessero.
Non ho dormito.
Non ho dormito nemmeno per un minuto, ma ho sentito un profumo di erba tagliata, di sole e di alberi in fiore.
Non ho pensato alle settimane dure che sto vivendo e ho preferito pensare a quelle più belle che mi auguro verranno.
Quell'odore di primavera, di natura, di libertà mi ha dato alla testa.
Pensavo che ho una torta di compleanno che aspetta di essere preparata da sei anni e che non può più essere rimandata.
Pensavo che questi ultimi sei mesi mi sono volati via e che nell'ultimo periodo ho raschiato tutto il fondo del barile della mia pazienza. Non ne ho più.
Voglio cambiare delle cose, non so come fare e questo mi manda in bestia. Non sopporto di non avare le redini della mia vita. Ho come l'impressione che sia lei a decidere per me e non mi garba affatto.
Un attimo di calma. La tenda si alza appena, l'aria tiepida, l'odore di erba, ed io che mi giro da sotto le coperte respirando a pieni polmoni. Il tempo sembra fermarsi. Un suono mi distrae, afferro il telefono... il diplay indica la presenza di un nuovo messaggio. Ho già un bel sorriso stampato sulle labbra.
All'improvviso mi rendo conto che tutti gli altri pensieri spariscono. Tabula rasa. Un foglio bianco pronto per essere colorato come più mi piace.
E' un attimo, mi ci vuole niente perché i miei pensieri prendano un'altra direzione...e all'improvviso mi ritrovo a pensare che vorrei essere da un altra parte e che vorrei ritrovarmi abbracciata in qualche modo osceno con il mittente di quel messaggio.

LinkWithin

Blog Widget by LinkWithin