giovedì 31 dicembre 2009

mp3


Devo preparare il dolce per la cena di capodanno.
Ovvio che il dolce spettava a me. Il dolce è sempre mio. La torta è sempre cosa del mio forno. Non poteva essere diverso. E' giusto così.
Casa fare?
Semplice la Tarte tatin. Ora ho anche la magnifica padella, fatta arrivare direttamente da Parigi dal mio Lamb.
La Tarte tatin, la torta di mele.
Io adoro le torte di mele. Chissà poi perché.
Forse perché la mela è il frutto del peccato?
Forse perché esiste una sola metà perfetta della stessa mela. Una, ed una soltanto, è quella che si incastra, manco fosse un pezzo di puzzle.
O forse perché nulla come il profumo di una torta di mele mi sa di casa.
Qualcuno mi ha detto che casa è dove c'è il cuore.
E il mio dov'è?
Non ho voglia di pensarci. Devo cominciare a fare il caramello.
Mi serve la musica giusta.
Accendo la radio. Per carità. Tutte musiche che non centrano un cazzo con quello che le mie mani impegnate e la mia mente, per nulla libera, vogliono.
Reparto cd.
Battisti? Di solito funziona.
Questa sera no.
Cerco altro. Cerco tutto e troppo. Cerco ricordi e malinconia.
Ah sì...gli mp3 sul lettore...
E questo mi fa pensare che è il caso che mi masterizzi un cd di mp3 per momenti come questi.
Metto le cuffie , sparo il lettore a palla e vado in cucina.
Il mondo si ferma, oppure no. Fuori ci sono i colori del crepuscolo, nella mia testa ci sono i colori di un tramonto visto per caso ieri.
Ci sono i mille colori di una soffitta zeppa di vecchie videocassette. Ci sono i colori di una delle tante ville romane.
Nell'aria l'odore di zucchero e nelle orecchie Killer in me degli Smashing Punpkins.
Lo zucchero cambia colore e consistenza, imbrunisce diventando dello stesso colore delle foglie secche.
Prima Cry dei Simle Minds, poi Behind blue eyes nella versione dei Limb Bizkit, seguono le mie mani.
Che strano processo quello che porta lo zucchero a divenire caramello. Prima è liquido, poi la consistenza diviene dura, cristallazzita, per poi tornare liquida.
Perché stupirmi? in fondo tante altre cose passano da diversi stadi prima di crescere, cambiare e diventare magnifiche.
Per un istante chiudo gli occhi e mi godo un nuovo suono che esce dalle mie cuffie Try Try Try, ancora i Pumpkins...
Ho ancora quel cd masterizzato.
Me lo sono portata a Roma tra pochi altri. Quando l'ho ricevuto era accompagnato da un bigliettino verde. Il verde...un colore che ritorna, come le foglie, come gli occhi che mi hanno regalato quel cd.
Ecco queste erano le sonorità di cui avevo bisogno. Qualcosa che fosse legato a qualcos'altro. Legato da quei nodi assurdi che non si disfano manco a pregare.
E' ora di preparare la pasta brisè.
Devo essere veloce ad impastare. E' fondamentale che non si scaldi o verrà una schifezza. Le mie mani devono essere fredde. Le metto sotto l'acqua gelata per un po'.
Un brivido mi corre lungo la schiena.
Se toccassi una persona in questo momento le gelerei l'anima. Sperando magari di scaldarle il cuore.
Ma guarda un po'...le avevo messe proprio tutte ..c'è anche Anibody Seen May Baby. Bella anche questa.
Mani infarinate, mani che si scaldano.
L'impasto passa tra le mie dita. Lo afferro, lo modello, lo stringo e lo plasmo a mio piacimento.
E' morbido, caldo. Prende forma, muta aspetto, tra le mie mani calde. Non è solo farina e burro.. è la creazione.
Chissà se Dio quando ha creato l'uomo ha fatto nello stesso modo, chissà se si è reso conto... chissà se ha chiuso gli occhi per un istante e ha respirato a fondo, sentendone tutti gli odori.
Chissà se si è reso conto di quanto possa essere sensuale la creazione...

Burn dei Cure...Sbalordito il diavolo rimase, quando comprese quanto osceno fosse il bene...
Adoro quel film.

Ah questa invece è nuova, l'ho messa da pochissimo. Dopo che l'ho ascoltata un tardo pomeriggio in macchina. L'ho sentita spesso alla radio in questo periodo, ma solo dopo quel pomeriggio mi sono decisa ad inserirla nel lettore. E' Eddie Vedder che con quella sua voce calda ed un po' sospirante che canta Just Breathe.
Bella, bellissima.
Stendo la pasta brisè con il mattarello. Un gesto che farebbe mia nonna. Avrei potuto comprare quella già pronta.
No, il padrone di casa e i suoi invitati meritano che la prepari io. Il padrone di casa è un caro amico. Uno di quelli che vede lungo e che capisce sempre un sacco di cose. Quindi si merita che faccia l'impasto. Dall'inizio, alla fine.

Eccola è pronta.
Io sono pronta? Ovviamente no. Tra un' ora dovrei essere casa sua, per una festa di cui non mi è mai importato un tubo, e quest'anno ancora meno.
Proprio vero..le cose assumono l'importanza che tu gli dai.
Io, al capodanno, non la do.
Mi vestirò esattamente come ero vestita questa mattina. Niente acchittamenti. Non sono nel mio stile.
A mezzanotte mi fermerò un solo istante, chiuderò gli occhi per un secondo ed esprimerò il mio desiderio.
Sicuramente, un attimo dopo, mi domanderò se anche qualcun'altro avrà fatto la medesima cosa.


Buon anno a tutti.

Foto: tramonto romano fotografato per strada

mercoledì 30 dicembre 2009

Piccoli momenti d'estasi


Questa mattina non poteva cominciare meglio.
Quando riesci a fare colazione con un cioccolatino, di cui ti porti il sapore sulle labbra per l'intera giornata, tutto il resto non può prendere una piega negativa, nemmeno avendo Saturno contro.
Volendo citare un film (Lezioni di cioccolato), i cioccolatini sono piccoli momenti d'estasi.
Ecco, io ho avuto il mio.
L'ho assaporato lentamente. Attimo per attimo. Ne ho sentito il profumo inebriante, il sapore dolce e persistente, la corposità che perdura in bocca.
Me lo sono goduta passeggiando per vie sconosciute, sotto una pioggerellina fintamente fastidiosa.
Cioccolato e odore di foglie bagnate nel freddo dell'inverno.
Cose da far perdere la testa...

lunedì 28 dicembre 2009

Su un altro pianeta, di un altra galassia...in un altra vita.


Ti ritrovi, senza nemmeno sapere come, a pensarci.
Ti rendi conto che non sei dove ti trovi, ma sei su un altro pianeta, di un altra galassia, in un altra vita.
Sono altrove.
E sono con te.
Ti sono accanto quando la sera ti sdrai a letto e, magari anche tu, sei su un altro pianeta.
Sono con te quando pensi che così non va bene. Sono ad accarezzarti il cuore e l'anima quando non ne puoi più.
Sono con i tuoi sorrisi, che dici essere rari. Sono nel tuo abbraccio che riservi ad altri.
Sono con te perché ti respiro.
Ogni volta che ti ho accanto, ti respiro fino all'ultimo istante.
Ti respiro e ti sento.
Sai di bosco e pioggia. Sai di foglie bagnate nel freddo dell'inverno.Sai di terra umida e calda.
Sai del mio profumo che ti resta nelle mani, sul cuscino e tra le lenzuola.
Sai di me, perchè ti voglio accanto. In questa vita e in qualsiasi altra.

Foto: Torino, piazza Camillo Benso conte di Cavour

giovedì 17 dicembre 2009

La sciarpa



L'inverno è arrivato per il mio giardino, per i miei tramonti malinconici e per me.
Cerco una calda sciarpa per scaldare quello che ho dentro, che mi sembra sempre più distante, sempre più irreale.
Sabato cercherò quella sciarpa e forse starò meglio.
La voglio morbida, avvolgente, di quelle che quando le indossi ti fanno scordare tutto il freddo che si ha intorno. Quel freddo che piano, piano ti entra dentro e ti ferma il cuore.
Voglio una sciarpa che mi protegga, che mi riscaldi, che mi isoli dal mondo. Una sciarpa attraverso la quale posso vedere i miei sogni. Quei sogni che, non ho solo messo nel cassetto, ma che ho stipato in un vecchio baule nascosto in fondo ad una cantina.
Voglio vestirmi di quella sciarpa e andare a scovare quei sogni.
Sono sogni vecchi di anni. Sono sogni che profumano di mare, di sabbia e sole. Sono caldi e morbidi come la mia sciarpa.
Forse indossando quella sciarpa, anche se per poco, potrei ricordarli e magari provare a realizzarli.
Oppure, potrei non pensare a ieri o al domani e tenermi stretta quella sciarpa... fino a consumarla.

Foto: La sciarpa

venerdì 11 dicembre 2009

La vie en rose



Non riesco a stare senza musica.
A qualsiasi ora, di qualsiasi giorno della settimana, c'è lo stereo che trasmette qualcosa.
In ufficio c'è la radio e con il mio compagno di scrivania, dopo eterne battaglie, siamo arrivati ad una mediazione.
La mattina c'è la sua radio Deejay; il pomeriggio c'è la mia radio Capital.
L'altro pomeriggio hanno trasmesso una canzone che non sentivo da secoli..."La vie en rose" nella versione di Grace Jones (riesumata probabilmente sulla scia del nuovo spot della Martini).

Non solo, non la sentivo da secoli..ma penso di non ascoltarla da ancora più tempo, così senza quasi accorgermene mi sono soffermata sulla prima strofa...

Des yeux qui font baisser les miens
Un rire qui se perd sur sa bouche
Voila le portrait sans retouche
De l'homme auquel j'appartiens

Occhi che fanno abbassare i miei
Un ridere che si perde nella sua bocca
Ecco il ritratto senza ritocchi
Dell'uomo al quale appartengo

Cosa c'è di più bello che abbassare gli occhi di fronte ad un uomo che ti sta guardando?
Quella soggezione dovuta ad una forte emotività che ti rende quasi indifesa.

Quand il me prend dans ses bras,
Il me parle tout bas
Je vois la vie en rose
Il me dit des mots d'amour
Das mots de tous les jours,
Et ça me fait quelques choses
Il est entré dans mon coeur

Quando mi prende fra le braccia

Mi parla a bassa voce
Vedo la vita tutta rosa
Mi dice parole d'amore
Parole di tutti i giorni,
E sento che qualcosa
E' entrato nel mio cuore

Una voce calda e profonda che ti parla, mentre ti fa abbassare gli occhi
.

Une part de bonheur
Dont je connais la cause
C'est lui pour
Moi, moi pour lui dans la vie
Il me l'a dit, l'a juré pour la vie,
Et dès que je l'apercois
Alors je sens en moi, mon coeur qui bat...


Una parte di felicità
Di cui conosco la causa
E' lui per
Me, io per lui nella vita
Me l'ha detto, l'ha giurato sulla sua vita,
E fin dal momento in cui lo scorgo da lontano
Allora sento in me, il cuore che batte...


Darsi appuntamento. Arrivare, vederlo da lontano e sentire che il cuore perde il controllo, che il respiro si blocca e la mente vola via.

Des nuits d'amour a plus en finir
Un grand bonheur qui prend sa place
Les ennuis, des chagrins s'effacent
Heureux, heureux a en mourir


Notti d'amore senza fine
Una gran felicità che si fa largo
I fastidi, i dolori si cancellano
Felice, felice da morire


Rendersi conto che in sua compagnia il tempo sembra cristallizzarsi. Improvvisamente scoprire che stai bene e che quella strana sensazione che provi, è felicità.
Felice da morire.

Chi non vorrebbe una Vie en rose??

martedì 8 dicembre 2009

La scalinata


Mi fermavo a guardare quella scalinata ogni volta che mi trovavo a passarci davanti. La guardavo e mi ripetevo che prima o poi avrei fatto quei gradini. Aspettavo solo il momento adatto, la giornata giusta, l'attimo perfetto.
Ieri avevo tutto. Avevo il momento, la giornata e l'attimo.
Salivo quei gradini in religioso silenzio, non sarebbe servita alcuna parola. Era bello così.
Arrivata in cima, la vista era splendida. Si vedevano i rami dei platani mescolarsi alle luci dei lampioni che si stavano accendendo. Più lontano i fori imperiali si coloravano con la luce del crepuscolo. Anche il cielo era perfetto. Non era limpido e terso; c'erano nuvole dai colori rosati del tramonto, colori malinconici, come piacciono a me.
Un momento magico, cristallizzato nel tempo, che non poteva essere migliore di quello che è stato.

Foto: veduta dei tetti romani dalle scuderie del quirinale

domenica 6 dicembre 2009

Crostate e pensieri



La casa profuma di burro, zucchero, uova e farina.
Profuma di crostata alle fragole, calda e friabile.
Preparare dolci occupa le mani e libera la mente.
Inevitabile non riempirla di pensieri. Si affolla di immagini appartenenti alle persone che mi circondano.
Penso che alcune sono dei muri, su cui i miei pensieri rimbalzano inscoltati. Penso che per alcuni la bontà e la sensibilità sono un difetto. Penso che ho la malsana abitudine di accompagnarmi a gente che, nella migliore delle ipotesi, non mi capisce...nella peggiore, mi capisce e vuole cambiarmi.

Penso che, a breve una persona partirà,portandosi dietro un sacco di cose.
Penso che questa persona,a cui tengo, non solo mi sente, ma mi ascolta. Peso che questa persona ha delle mani favolose...
Lo immagino mentre si siede attorno ad un tavolo, magari a capotavola, mentre beve un bicchiere di coca cola...e mi domando a che potrebbe pensare in quel preciso istante.
Penso che sia struggente nel suo sguardo.

Penso che è meglio che spenga il cervello perché la giornata è ancora lunga...troppo lunga.


Foto: Mare di Anzio a fine estate

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