sabato 2 marzo 2013

Accade...


Accade sempre. Ogni volta.
Ogni volta che arriva il giorno e i miei occhi si aprono all'improvviso, quasi con violenza.
Non è importante, non lo è quasi mai. Si mette tutto in OFF e via non ci si pensa più.
Tutto corre. La mia vita corre, la gente corre, la città corre e io devo sbrigarmi.
I miei piedi nudi veloci sul pavimento fanno quel rumore. Quel "tac" . Quel rumore di quando mi scrocchiano gli alluci e scoppia... Scoppia la sua risata, scoppia il ricordo di quei occhi che si stringono, di quelle labbra che si incurvano e di quel no mimato con la testa.
"I tuo piedi, così piccoli, così rumorosi."
 Rumorosi sul suo parquet. Rumorosi sulle mie piastrelle fredde.

Accade sempre. Accade un'altra volta. E un'altra ancora.
Quando, distratta, cammino tra la gente indifferente.
Mi passa accanto, e forse dovrei accorgermi che in quel momento sta parlando al telefono. Ma non lo faccio. Sento solo quel profumo. Il suo.
Chi è quello stolto che ha osato indossarlo? Illuso su di te non sarà mai la stessa cosa.
Forse mentre lo spruzzavi sul colletto della tua camicia inamidata hai pensato che ti rendesse charmant... Illuso. Quel profumo non ti appartiene. Quel profumo è solo suo. E' parte di lui, della sua pelle. E' di quella pelle calda, che nella penombra tocca la mia.

Accade anche adesso.
Quando lentamente prendo quella ciocca ribelle che impertimente sfiora le mie labbra. Labbra che in un altro momento sarebbero sue.
Non posso fare a meno di correre a lei, al suo ciondolo insolito, a quella forma fredda che in apparenza non si sposa con me. E non posso fare a meno di ripensare a quelle parole.

"Come non esiste un fiocco di neve uguale ad un altro, così non esiste un'altra come te"

Foto: Barca abbandonata nel lago di Bracciano


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