
Mi sembrava di vedere una puntata di Sex and the City.
Lei, l'altra, loro ed io. Tutti a mangiare attorno ad un'improbabile tavolata.
Ahimè la sala mensa è condivisa.
Lei attacca uno dei soliti discorsi che mi fanno capire perché ci sono tante single al mondo.
Single, che per altro, sono capaci di fare un vanto della loro solitudine e spudoratamente si compiacciono della loro acidità camuffandola, dal ben più comune "cinismo".
-"ah guarda ..non puoi capire che palle...pensa vuole sempre venire a fare la spesa con me; ogni volta, vuole che ci andiamo assieme!-
Mio Dio che orrore pensare di andare a fare la spesa con quello che da meno di un mese hai scelto come tuo compagno...
-si , non puoi capire...quando mi dice che va in palestra per me è una benedizione! e il bello è che lo dice pure dispiaciuto!-
Mamma che mostro, è dispiaciuto di lasciarti a casa da sola per andare in palestra...sempre peggio.
-Vedi a me piace avere i miei spazi, e non vedo perché condividerli con lui!-
Si infatti hai 33 anni, sei stata sola per una vita, poi trovi uno che , chissà per quale inspiegabile motivo ha deciso che gli piaci, ed ora tocca che dividi parte dei tuoi spazi con lui...una vera tragedia.
Che pena che mi fai.
L'altra.
-ah parole sante! due coglioni 'sti uomini che ti vogliono sempre accompagnare a fare tutto. Pure il mio, non muove un passo se non ci sono appresso anche io. Ma d'altronde in casa si sa...io porto la gonna e pure i pantaloni!-
Mi pare lo slogan di una campagna femminista del '68.
Nel mentre che sento questi discorsi mi sale un ghigno. E' più forte di me. Guardo gli uomini presenti al tavolo.
Uno scuote la testa , sembra apparire sopra di lui la nuvoletta dei fumetti- "ma vaffanculo...mai contente...banda di stronze"-
L'altro fissa il suo piatto- " continua così, che tanto mica ce l'hai d'oro..."
Poi mi volto e vedo l'ultimo...
-"io scendo"-gli dico sorridendo
Mi guarda, annuisce con un mezzo sorriso.
-"Vengo con te, passami la busta che te la porto giù io"-
Imbocco le scale con tutti gli uomini presenti a quel tavolo; si portano le mie buste in mano e scuotono la testa, probabilmente pensando a quanto deficienti posso essere a volte le donne.