giovedì 3 aprile 2008
Fiori scarlatti
Ringrazio il cielo di una sola cosa. Di essere nata in un posto che oggi si definirebbe "campagna" ma che trent'anni fa veniva definito "in mezzo ai lupi".
Ringrazio, per il fatto che mia madre mi ha sempre permesso di giocare nei campi e di arrampicarmi sugli alberi per rubare ciliege. Ringrazio il fatto che non sia mai stata troppo apprensiva e che abbia stimolato il mio lato selvaggio.
Ringrazio perché, quando tornavo a casa infangata e sudata mi buttava nella vasca ridendo e dicendo "graset fa manet" (oggi suonerebbe come "quello che non uccide fortifica")
Ringrazio perché questa infanzia nella natura mi ha permesso di imparare ad apprezzare tante cose. Prima fra tutte la vita.
Non la mia in particolare, ma LA vita.
La vita. Punto.
Quel fiore rosso è il primo fiore del mio giardino.Un giardino che esiste da circa un anno.
Un giardino che abbiamo curato e coltivato e che ora sta nascendo.
Cosa c'è di meglio di un magnifico fiore scarlatto?
Forse tutto, o forse...semplicemente niente.
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2 commenti:
Decisamente: crescere in campagna è una vera fortuna! Anch'io, come te, ho passato la mia infanzia ad arrampicarmi sugli alberi, a correre a perdifiato nei prati, ed è in quei momenti, quando respirando a pieni polmoni senti l'aria pungente sfiorarti il viso e ogni filo d'erba attorno a te appare come l'epifania di un miracolo, che TOCCHI la vita.
bellissimo post! a mio parere la "combinazione" vivere in campagna e avere una madre che ti permesso di goderti tutto quello che ti stava intorno, di poterlo conoscere e imparare ad amarlo, questo sì che fa la differenza!
ciao e buona serata!
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